Il segretario Pd, Letta: “Tra me e Conte leader chi prende più voti”
L’ex premier: «L’incontro con Renzi? E’ andato alla grande. Salvini? Non sia Giano Bifronte»
Ieri mattina il faccia a faccia con Matteo Renzi. Poi il passaggio televisivo. La serata di Enrico Letta riparte però sempre da Renzi. Anche in tv. «L’Incontro? E’ andato alla grande...». Quindi, il governo ma soprattutto i 5Stelle il rapporto con Conte che ancora tanto divide il Pd dalla stessa Italia Viva dell’ex sindaco di Firenze. Con Conte? «Io penso che la leadership dice a «Di Martedì» la decideremo quando capiremo come si organizzerà questa alleanza; dopo di che normalmente decidono gli elettori, chi prende piu' voti ha il diritto di proporre la leadership». Chiaro e deciso l’ex premier che oltre le alleanze, che pure restano centrali, guarda anche all’azione di governo. «Con Draghi – sottolinea Enrico Letta – abbiamo calato l'asso, è l'italiano più credibile a livello internazionale, noi godiamo di una tregua sui mercati internazionali, che è la 'tregua Draghi”». Parole di stima, concetti convinti. Insomma, «Draghi è una grande carta». Ma perché il governo navighi senza esitazioni occorre che tutti remino dalla stessa parte. A cominciare dalla Lega di Matteo Salvini: «Ha deciso di appoggiare il governo, non si poteva dire di no. Per me – dice il segretario del Pd – è un fatto positivo la maggioranza larga, ma non deve essere Giano Bifronte. Deve appoggiarlo fino alla fine e non dare l'idea, come francamente viene, di appoggiarlo solo per i soldi del Recovery Fund».
Quindi il tema della pandemia. «In questo momento – insiste il leader Dem – si sta facendo un discorso semplicistico sulle aperture contro le chiusure, come se qualcuno volesse tenere gli italiani chiusi. E' un anno che siamo in questa vicenda, non abbiamo capito ancora niente. Dipende dai nostri comportamenti, dalla serietà di ognuno di noi, non è che c'è un destino cinico e baro...Per fortuna abbiamo un ministro come Roberto Speranza, a cui va tutta la mia solidarietà».
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