Bocca cucita dell'imprenditore Davide Pecorelli davanti ai magistrati di Grosseto

L'uomo é stato iscritto nel registro degli indagati per ricettazione
L’imprenditore Davide Pecorelli, convocato nella giornata di ieri dalla Procura di Grosseto, che a suo carico hanno ipotizzato il reato di ricettazione, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’uomo era assistito dall’avvocato Giancarlo Viti del foro di Perugia. Pecorelli è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Grosseto per ricettazione: l’ipotesi degli inquirenti è che le monete d’oro al centro dell’avventura del 45enne di San Giustino siano quelle rubate al museo di San Mamiliano di Sovana, frazione di Sorano in provincia di Grosseto. I magistrati ipotizzano un collegamento tra le avventure dell’ex arbitro umbro e quel bottino protetto dalla Soprintendenza di cui da quasi due anni si è persa ogni traccia. Al momento elementi concreti per collegarlo non ne risultano, anche se gli inquirenti toscani cercano un garage a Porto Santo Stefano, di cui è stata trovata la chiave a Pecorelli. L’indagine, però, potrebbe andare ben oltre l’arcipelago toscano e la provincia di Grosseto, approdando in Albania, dove il Pecorelli aveva inscenato la sua finta morte e dove sembra abbia molte conoscenze.
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