Centrosinistra, strappo di Calenda: “Non intendo andare avanti con l’alleanza"
"Questa coalizione è fatta per perdere, è una scelta del Pd”
Stop all'alleanza Pd-Azione. «Non stiamo con chi ha sempre votato contro l'agenda Draghi», afferma Carlo Calenda. «Con Enrico Letta ci eravamo detti che non poteva succedere che un pezzo della coalizione avrebbe bombardato l'agenda Draghi», ha detto il leader di Azione, motivando a “In mezz'ora in più" la decisione di uscire dall'alleanza con il Pd. «Avevamo concordato una coerenza di linguaggio che non è stata rispettata – ha aggiunto- Questa cosa è durata anche troppo. Quando abbiamo fatto l'accordo ci siamo detti che dal giorno dopo un pezzo della coalizione non avrebbe bombardato l'agenda Draghi, sennò ci saremmo fatti ridere dietro dal Paese. A questa proposta si sono aggiunte personalità che italiani non vogliono più vedere». Intanto nel centrodestra, si consuma un braccio di ferro sui migranti, con la Meloni che ripropone il blocco navale davanti alla Libia e la Lega che rilancia i decreti Sicurezza. Salvini, ieri sera alla Festa della Lega a Ghisalba (Bergamo) attacca la sinistra: «Sono ignoranti e non rispettano il popolo italiano». E ribadisce l'obiettivo rottamazione per le cartelle Equitalia.
15.41 – Bonelli: «Calenda ha scelto gli interessi del suo partito»
«In politica contano le relazioni tra persone e il reciproco rispetto pur nelle differenze. Per questo esprimo vicinanza e sostegno a Enrico Letta. Continuiamo a lavorare con responsabilità per la democrazia, la giustizia sociale e ambientale confermando la nostra alleanza. Prendo atto della scelta di Calenda che ha scelto gli interessi del suo partito anziché rafforzare il campo per battere la destra», Angelo Bonelli, leader di Europa Verde.
15.25 – Letta: «Unico alleato possibile per Calenda è Calenda»
«Ho ascoltato Carlo Calenda. Mi pare da tutto quel che ha detto che l'unico alleato possibile per Calenda sia Calenda. Noi andiamo avanti nell'interesse dell'Italia», scrive su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta, commentando lo strappo di Carlo Calenda con i dem.
15.14 – Calenda: «Parlerò con Renzi»
«Renzi non l'ho sentito». Lo ha detto Carlo Calenda, leader di Azione, a In mezz'ora in più. «Ci parlero'? Certo, ma terrò un tasso di idealità molto forte. Di certo ho ricevuto negli ultimi due giorni una quantità di contumelie dai renziani come mai nella mia vita».
14.46 – Addio di Calenda all’alleanza con il Pd
«Nei giorni scorsi sono andato da Enrico Letta e gli ho proposto di fare un'alleanza netta e che rinunciavo ai collegi, avrei accettato anche solo il 10%. Non intendo andare avanti con l’alleanza con Pd», afferma Carlo Calenda parlando a “In Mezz'ora in più”. E spiega: «E' la decisione più sofferta che ho preso da quando ho cominciato a fare politico. Ed è questo l'elemento che mi fa decidere, ho deciso di fare politica nel 2018 quando il Pd prese il minimo storico, e l'ho fatto per contrastare il populismo becero, pensavo che il Pd fosse l'unico argine, poi il Pd ha preso una strada differente. Questa legislatura ha visto tutto il contrario di tutto, e due sono stati i punti di rottura, l'incapacità di trovare un nome diverso a Mattarella e l'ignominia internazionale della caduta di Draghi».
14.29 – Appello per lista unica dei moderati nel centrodestra
«Abbiamo assistito con sconcerto alla presentazione negli ultimi giorni di simboli con nomi di esponenti moderati che hanno una radice comune nel pentapartito nella prima Repubblica e nell’area moderata nella seconda. Rivolgiamo un accorato appello tra gli altri a Clemente Mastella, Maurizio Lupi, Giovanni Toti, Gaetano Quagliariello, Luigi Brugnaro, Lorenzo Cesa perché , superando incomprensibili divisioni, lavorino per la formazione di un unica lista con un unico simbolo nel proporzionale, concorrendo nei collegi uninominali con Fratelli d' Italia, Lega e Forza Italia». Questo l'appello lanciato da numerosi esponenti moderati tra cui Carlo Giovanardi ( Popolari Liberali ) , Andrea Brenna ( Democrazia e Sussidiarietà ), Ciro Giovanni Palmieri ( Liberaldemocratici Italiani ) , Corrado Giardina (Movimento Moderati Italiani ), Domenico Scilipoti Isgro' ( Unione Cristiana ) , Michele Lagana' (Futura ) , Giancarlo Archetti ( Famiglie Numerose Cattoliche ), Erminio Brambilla ( Unione Cattolica ) Franco Banchi ( Popolari Toscani Europei ). «Questa lista, nel segno dell' europeismo che ha portato a votare sempre la fiducia al Governo Draghi e a contrastare l'attacco della sinistra ai valori fondamentali in cui ci riconosciamo - si legge nell'appello - può essere un valore aggiunto per consolidare una forte e coesa maggioranza parlamentare di centro destra, superando quello sbarramento del tre per cento che, presentandosi divisi, diventa un miraggio. Siamo disponibili a contribuire ad ottenere questo risultato dando anche voce a quella quasi meta' dell' elettorato che si rifugia nell' astensione non trovando una risposta adeguata alle sue aspettative».
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