Vandalismo alla scuola di Pieve, il Preside De Iasi: "Un gesto da condannare"
"La priorità ora è far ripartire la didattica. C'è stata la vicinanza da parte di tutti"
Vandalismo, questo il termine che utilizzano gli inquirenti che stanno cercando di far luce sull’episodio che si è verificato al Fanfani-Camaiti di Poeve Santo Stefano, anche perché nulla è stato portato via: era circa l’1.30 della notte tra giovedì e ieri quando è scattato l’allarme; sembrava tutto normale, anche perché della devastazione se ne sono accorti solamente ieri mattina pochi minuti prima delle 7 quando è stato aperto l’istituto ed avvertito il dirigente scolastico, il professor Giuseppe De Iasi. “Non è facile trovare parole per descrivere questo episodio – dice – vi posso assicurare che in tanti anni di scuola, sia come preside che prima come docente, una cosa del genere non mi era mai capitata. Stamani (ieri) quando mi hanno chiamato ho detto che nessuno doveva entrare: lo dovevano fare i carabinieri per primi, onde evitare di alterare alcune situazioni. Così è stato. Voglio anche ringraziare tutti per la vicinanza dimostrata al ‘Fanfani-Camaiti’: sono arrivate le chiamate del sindaco, del provveditore e anche dei colleghi”. L’istituto di Pieve, tra l’altro omnicomprensivo poiché abbraccia tutte le scuole di ogni ordine e grado sia di Pieve Santo Stefano che di Caprese Michelangelo, a suo tempo fu uno dei primi ad installare le lavagne LIM. “E’ un nuovo modo di fare lezione – sottolinea il professor De Iasi – tra l’altro apprezzato anche dai ragazzi: sono una decina, o meglio lo erano, quelle presenti all’interno ed in ballo c’era anche l’implementazione. Voglio però sottolineare che non è stato perso neppure un minuto di lezione poiché, complici anche le buone condizioni meteo, ho dato mandato ai colleghi delle prime ore di organizzarsi con lezioni all’aperto oppure in palestra: cosa che, tra l’altro, non è neppure una cosa insolita per il Fanfani-Camaiti ed in linea con i percorsi didattici degli indirizzi tecnico agrario e tecnico forestale; quindi, per esempio, c’è chi è andato nel bosco per fare lezione di riconoscimento botanico e chi è stato impegnato nella potatura dei frutti di stagione. Gli atti di vandalismo sono assolutamente da condannare, ma lo sono ancora più gravi nel momento in cui a subirli è stata una scuola. A questo punto – conclude il dirigente scolastico – dovremo capire pure come riuscire a ripristinare il tutto, garantendo lo stesso livello qualitativo di lezione visto che mancano meno di cento giorni all’esame di stato”.
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