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Pronto soccorso di Arezzo, stop al boarding grazie alle bed manager

I pazienti vengono collocati quanto prima nel setting idoneo alla loro situazione clinica

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Tre Bed Manager per evitare che i pazienti rimangano in attesa del ricovero in pronto soccorso. Tre donne, tre infermiere, che cercano posti letto nei vari reparti in cui collocare il paziente non affetto da emergenza sanitaria arrivato al pronto soccorso dell’ospedale San Donato. Sono Monia, Marianna ed Elisa, con anni di esperienza in emergenza-urgenza. «La nostra figura è stata istituita con una delibera della Regione Toscana nel 2018 – spiega Monia Cantore – che demanda alle Asl l’istituzione e la gestione operativa del Bed Management». Una figura che nelle grandi strutture ospedaliere italiane era già presente da anni e che sbarca in Toscana nel giugno di cinque anni fa. «Quando fui spostata dal pronto soccorso a questa nuova funzione – racconta Maria Anna Avallone – non ci rimasi così bene. Poi la nostra coordinatrice Vianella Agostinelli mi fece vedere il nuovo incarico sotto un aspetto diverso e oggi sono felice di occuparmi di questo settore così importante. Mi sono resa conto di quanto sia fondamentale l’organizzazione del paziente. Oggi mi sento completa. Individuare un posto letto nel setting più idoneo al paziente è importante».
Un lavoro non semplice ma che dopo le prime resistenze, come accade in tutto ciò che è nuovo, ha portato oggi la figura del bed manager ad essere stimata e rispettata. «Adesso - prosegue Maria Anna - sono anche i direttori dei reparti a cercarci per comunicare i posti letto disponibili e quelli che stanno per liberarsi». Un lavoro, quello della ricerca dei posti letto, che non riguarda solo il San Donato ma anche gli ospedali periferici. «Se ad Arezzo arriva un paziente e non ci sono posti letto disponibili – prosegue Maria Anna - noi li indirizziamo verso uno degli ospedali provinciali più vicini al loro domicilio. E viceversa. La cosa importante è non perdere mai di vista il paziente che per noi non è un numero ma una persona con tutte le sue esigenze».
«Noi occupiamo tutti i posti letto disponibili perché i posti sono dell’ospedale non del reparto o di un primario – aggiunge Elisa Barbini – E se i posti letto non sono disponibili nel setting individuato per il paziente lo mandiamo in un altro reparto idoneo e nel giro di un paio di giorni, appena si libera il letto nel setting più adeguato, lo trasferiamo. La nostra priorità è trovare un posto letto per non lasciare il paziente in Pronto Soccorso».
Dopo 4 anni il ruolo del bed manager si è consolidato e affermato. «La forza di Elisa, Maria Anna e Monia sono la comunicazione e il rapporto di fiducia, aspetti oggi riconosciuti da tutti i medici. Siamo riusciti ad avere forza e farci riconoscere» chiarisce Susanna Pietrelli, responsabile infermieristica Emergenza-urgenza.
Ogni giorno Elisa, Monia e Maria Anna contattano i vari reparti e stilano l’elenco dei posti letto necessari e di quelli disponibili o che stanno per liberarsi nei vari setting. Una lista che tiene conto delle necessità clinico diagnostiche e assistenziali con l’individuazione del setting appropriato alle esigenze di ogni paziente in attesa di ricovero. E anche ricoprire il ruolo di bed manager richiede requisiti personali particolari: passione, competenza, empatia, doti relazionali, rispetto delle regole. «Requisiti necessari allo svolgimento della funzione e che le nostre tre bed manager rivestono pienamente: sono perentorie con garbo, nell’interesse del paziente» dice Susanna Pietrelli. Ma le bed manager fanno anche di più. «Definirle bed manager è troppo restrittivo – chiarisce il dr Maurizio Zanobetti, direttore Uoc Emergenza urgenza e Pronto soccorso San Donato – perche Elisa, Maria Anna e Monia fanno molto di più. Danno una mano nel Case Management aiutando a velocizzare il percorso assistenziale, diagnostico e di gestione clinica individuato dal medico per il paziente».

Redazione
© Riproduzione riservata
21/03/2023 08:55:51


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