E' il 15 maggio: il giorno della Festa dei Ceri per la città di Gubbio

Si torna alla normalità piena dopo le cancellazioni e le restrizioni dovute al Covid
È il giorno tanto atteso da Gubbio: il 15 maggio, alla vigilia del giorno dedicato al patrono Sant’Ubaldo, va in scena dal XII secolo la Festa dei Ceri, evento conosciuto in tutto il mondo e molto sentito dalla comunità eugubina. Da quest'anno, poi, dopo le cancellazioni del 2020 e del 2021 e dopo le restrizioni del 2022 a causa del Covid, si torna in regime di normalità piena. Ad aprire la giornata, il rituale dell’alzata e i tre giri attorno alla fontana del Bargello, i tre ceri – nell’ordine, quello di Sant’Ubaldo, poi quello di San Giorgio e quello di Sant’Antonio Abate – giungeranno in piazza Grande per poi arrivare nel pomeriggio alla Basilica dedicata al Santo. Non è una competizione, ma un atto di devozione verso Sant’Ubaldo Baldassini, vescovo di Gubbio morto nel 1160 e tutto sembra nascere da un’originaria offerta della cera da parte delle corporazioni cittadine; così, muratori e scalpellini portavano il cero di Sant’Ubaldo, merciai quello di San Giorgio e asinari quello di Sant’Antonio. Dopo che salvò Gubbio dall’assedio delle undici città confederate e dal saccheggio da parte dell’imperatore Federico Barbarossa, il vescovo Ubaldo fu venerato come un santo. E oggi, la città eugubina si ferma per questo appuntamento che la coinvolge al 100%: tanta è la popolarità della manifestazione che da 50 anni esatti, cioè dal 1973, i tre ceri stilizzati sono divenuti il simbolo della Regione dell’Umbria.
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