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Tragedia di Genova, tre indagati per la morte del 39enne operaio di Sansepolcro

Eseguita anche l'autopsia: tanti ancora i punti interrogativi sull'incidente

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Sono tanti ancora i punti interrogativi sulla morte di Marco Ricci, l'operaio di 39 anni residente a Sansepolcro caduto per oltre dieci metri nel vano ascensore di una palazzina che stava ristrutturando, nell'ambito dei lavori per la realizzazione del Parco del Ponte dedicato alle vittime del crollo del ponte Morandi a Genova. A distanza di qualche giorno, infatti, sono tre gli indagati per la morte del ragazzo originario di Roma seppure ma da oltre un decennio abitasse nel territorio biturgense. Si tratta del titolare e del coordinatore dell’esecuzione dei lavori della ditta che ha ottenuto l’appalto dal Comune di Genova, mentre il terzo è l’imprenditore biturgense a capo dell’altra ditta che stava operando sul posto in subappalto con quattro lavoratori, due dei quali diretti dipendenti e altri due in distacco da un’altra ditta, che però ha la stessa persona come titolare, quindi l’imprenditore di Sansepolcro. Ma c’è una questione molto delicata in questo drammatico episodio: secondo la ricostruzione effettuata del Nucleo Psal dell'Asl3 di Genova che ha già esaminato tutte le carte contrattuali, infatti, il ‘distacco’ formale di Ricci dalla Valtiberina al cantiere in terra ligure sarebbe arrivato solo dopo l'incidente; in sostanza, se confermato, Marco Ricci non avrebbe avuto titolo per lavorare a Genova. Il cantiere resta ancora sotto sequestro mentre le indagini della procura, affidate al sostituto procuratore Giuseppe Longo e all'aggiunto Francesco Pinto, coordinatore del gruppo 'Lavoro e Salute' della procura di Genova, si concentrano sulla catena di appalti e subappalti. Secondo le testimonianze raccolte nel cantiere, infatti, l’operaio della ditta di Sansepolcro stava trasportando delle grosse griglie dal peso di circa trenta chili camminando all’indietro: quasi arrivano nel punto di scarico avrebbe però messo accidentalmente il piede su alcune assi in legno non fissate e sarebbe caduto dal terzo piano sprofondando nel vano che avrebbe ospitato l’ascensore. Subito è scattata la macchina dei soccorsi, seppure le condizioni erano apparse gravi: la corsa verso l’ospedale San Martino di Genova dove la sera stessa, l’incidente si verificò nel primo pomeriggio di giovedì 3 ottobre, venne però dichiarata la morte celebrare poi accertata la mattina di venerdì 4 ottobre. Il corpo di Marco Ricci si trova ancora in Liguria a disposizione dell’autorità giudiziaria: ieri pomeriggio è stata eseguita l’autopsia che dovrà ora consegnare elementi utili agli inquirenti, dopodiché verrà riconsegnato alla famiglia; l’iscrizione nel registro degli indagati è stata fatta per consentire ai tre di poter nominare i propri consulenti che hanno assistito così alla fasi autoptiche. Notizia che in attimo è rimbalzata in Valtiberina e anche nella Capitale dove la famiglia abita. Tanti continuano ad essere i messaggi lasciati da amici e parenti nel proprio profilo Facebook, dove sono stati condivisi foto e ricordi anche dei momenti più belli trascorsi insieme. Al dolore della famiglia ha partecipato subito anche l’amministrazione comunale di Sansepolcro, oltre a quella di Genova, con messaggi di cordoglio.

Redazione
© Riproduzione riservata
09/10/2024 08:36:00


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