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Controlli nelle aziende aretine: denunciati due imprenditori e 15mila euro di multe

Attenzionate realtà specializzate nella pulimentatura e lavorazione metalli preziosi

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Dopo l’operazione “ALT! CAPORALATO D.U.E.”, pianificata dall'Ispettorato Nazionale del Lavoro, nei giorni scorsi, i militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Arezzo, in linea con gli indirizzi dettati dal locale Ispettorato Territoriale del Lavoro, con il supporto del personale dell’Arma del Comando Provinciale di Arezzo, hanno condotto una serie di controlli in Arezzo e provincia presso aziende specializzate nel trattamento di metalli.

In particolare, sono state ispezionate n. 2 aziende operanti nel settore della pulimentatura e lavorazione di metalli. Numerosissime le presunte violazioni riscontrate in ordine alla salute e la sicurezza dei lavoratori, tra cui la mancata predisposizione di idonee misure di estinzione degli incendi, l’utilizzo di macchinari per la pulimentatura con manomissioni dei sistemi di sicurezza.  Non solo, contestato anche l’utilizzo non autorizzato di sistemi di videosorveglianza, la mancata predisposizione di presidi medici per il primo soccorso, la mancata formazione e informazione dei lavoratori in merito ai rischi sui luoghi e lavoro, nonché la mancata individuazione di un preposto; per tali fattispecie i 2 titolari delle ditte sono stati segnalati in stato di libertà all’A.G. di Arezzo.

Per entrambe le aziende sono stati eseguiti anche i sequestri delle linee di lavoro inerenti le lavorazioni di saldatura dei metalli con i relativi sistemi di aspirazione per convogliare le emissioni delle lavorazioni in atmosfera, utilizzati senza alcuna autorizzazione.

In totale, sono state verificate le posizioni lavorative di 19 lavoratori stranieri e nell’ambito degli stessi controlli è stata sospesa l’attività di una delle aziende per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza.

Applicate complessivamente ammende per oltre 12.000,00 euro e sanzioni amministrative per un importo pari a 3.000,00 euro.

La suddetta comunicazione è fatta nel rispetto dei diritti delle persone indagate, da ritenersi presunte innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento - indagini preliminari - fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, ed al fine di assicurare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

Redazione
© Riproduzione riservata
25/03/2025 13:08:55


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