Cosa è cambiato con la fatturazione elettronica? Un approfondimento

Vediamo le novità che sono state introdotte dall'Agenzia delle Entrate
La fatturazione elettronica è tutt'altro che un argomento facile: dal 1° aprile 2025 sono entrate in vigore ulteriori specifiche tecniche per quanto riguarda la fatturazione B2B, B2G e semplificata. Le modifiche hanno interessato principalmente le imprese, la pubblica amministrazione e i professionisti.
Ormai è uno dei pilastri della digitalizzazione dei processi amministrativi ed è stata introdotta obbligatoriamente per tutte le operazioni, in quanto consente una semplificazione del flusso documentale ma al contempo migliora la tracciabilità e il controllo fiscale.
Approfondiamo dunque le novità in merito e invitiamo a conoscere le basi di questo sistema grazie alla guida fatturazione elettronica Edok, che propone un servizio ad hoc.
Le novità della fatturazione elettronica
Prima di tutto vediamo le novità che sono state introdotte dall'Agenzia delle Entrate dal 1° aprile 2025.
La prima innovazione riguarda il Tipo Documento TD29, che viene usato nello specifico per comunicare all’Agenzia delle Entrate che è stata emessa una fattura da parte del fornitore in modo irregolare.
Per quanto riguarda invece il codice TD20, è ancora attivo ma il suo utilizzo è stato limitato a casi specifici, tra cui le regolazioni relative al meccanismo del reverse charge e agli acquisti intracomunitari o prestazioni da soggetti UE. In breve, non potremo usare questo codice per omissioni o irregolarità presenti in fattura.
Nuovo regime e fattura semplificata
Ci sono delle novità anche in merito al nuovo regime fiscale transfrontaliero, che è stato introdotto con il codice RF20, e serve dunque nelle fatture in cui è necessario identificare questo regime. Interessa per lo più i soggetti passivi non stabiliti ma che operano negli altri Stati membri dell’Unione Europea.
Invece, è stata introdotta una novità importante anche per la fattura semplificata, ovvero è stato eliminato il limite di 400 €. È bene tuttavia sottolineare che ci sono delle condizioni da rispettare, tra cui il fatto che il soggetto debba operare in regime forfettario o debba essere soggetto al regime transfrontaliero di franchigia IVA, che abbiamo descritto poc’anzi.
Ma cos’è la fatturazione elettronica?
Al netto delle novità che abbiamo appena elencato, è possibile provare ancora un po’ di confusione di fronte al termine fattura elettronica, soprattutto per chi si sta approcciando per la prima volta a questo argomento.
Se un tempo le fatture venivano riempite, stampate e inviate in PDF, oggi troviamo documenti digitali che contengono tutte le informazioni necessarie da inviare al cliente.
Sono in vigore dal 1° gennaio 2019 per i soggetti titolari di partita IVA (ma la loro “storia” inizia molti anni prima, precisamente nel 2014, quando è stato introdotto l’obbligo di questo tipo di fatturazione per tutte le fatture intestate agli enti della pubblica amministrazione).
Introdotta dal Decreto Legislativo 52/2004, ci sono naturalmente dei requisiti da seguire: i dati non possono essere modificati, la fattura riporta la data e l’ora di creazione, è presente la firma elettronica del titolare e viene trasferita usando il codice identificativo dell’ufficio di destinazione, l’indirizzo PEC o il codice destinatario.
Viene realizzata mediante il Sistema di Interscambio, ovvero SDI, che è stato creato dall’Agenzia delle Entrate: qui tutte le fatture elettroniche emesse, sia in entrata che in uscita, vengono verificate.
Commenta per primo.