Conferenza stampa pre-match Juventus Next Gen-Arezzo

“Questa squadra rispecchia il mio modo di vedere il calcio"
Alla vigilia della sfida contro la Juventus Next Gen, mister Cristian Bucchi ha analizzato lo stato della squadra, le insidie dell’avversario e il momento positivo vissuto dagli amaranto.
Condizioni fisiche e gestione del gruppo
“Al netto di Renzi e Dezi, che non saranno disponibili, è fermo anche Concetti. Stiamo monitorando ogni situazione, ma il gruppo è in buone condizioni. Domenica ci aspetta una partita complicata: la Juventus Next Gen è una squadra giovane, ma con grande talento e intensità. Ha giocatori esperti come Scaglia e Guerra, un allenatore preparato e una struttura solida. È stata la prima squadra B ad essere istituita, ha esperienza e conosce bene la Serie C. Non è una squadra inesperta, anzi: sa leggere le partite e sa come affrontarle”.
Adattamento e lettura della gara
“Come sempre, dovremo essere bravi ad adattarci, a leggere le difficoltà e a trovare le contromisure. L’obiettivo è portare la gara sul nostro terreno, con le nostre convinzioni e il nostro gioco”.
Sui precedenti negativi contro la Juventus Next Gen
“Non guardiamo la cabala o i precedenti. Con la Vis Pesaro, ad esempio, abbiamo dimostrato che il passato non conta. Noi prepariamo le partite dal punto di vista tecnico e tattico, il resto – fortuna o sfortuna – ce lo andiamo a cercare”.
Tito e Righetti: due profili diversi
“Tito è un giocatore esperto, ha giocato in piazze importanti. Righetti è più fisico, più di spinta e agonismo. Tito invece gestisce meglio i momenti della partita, ha una lettura più matura. Abbiamo costruito la rosa con coppie disomogenee proprio per avere varietà: a destra, ad esempio, Renzi è più esplosivo, Da Col più strutturato. Questo ci permette di avere soluzioni diverse e di essere tranquilli su chi scende in campo”.
Ballottaggi e risposte dal gruppo
“Sono sereno perché so che chiunque giochi, dà il massimo. I ragazzi lo hanno dimostrato: chi parte titolare, chi entra, chi gioca pochi minuti. Tutti rispondono presente. È questo lo spirito che dobbiamo mantenere per tutta la stagione. L’importante è che ogni giocatore si senta parte del progetto, a prescindere dal minutaggio”.
L’assenza dei tifosi e l’adattamento alle variabili del calendario
“Ci dispiace non avere i nostri tifosi al seguito, ma fa parte del percorso. Giochiamo quattro partite in tredici giorni, con orari e campi diversi: domenica alle 12:30, poi venerdì sera alle 20:30, infine alle 18:30 su sintetico. Dobbiamo adattarci a tutto questo, anche all’assenza del pubblico. Ci portiamo dentro il rumore del Comunale, ma dobbiamo essere pronti a fare a meno di quel calore, almeno per questa gara”.
Sul ruolo del centravanti e il potenziale di Ravasio
“Questa squadra rispecchia il mio modo di vedere il calcio. Se fossi stato ancora un centravanti, sarebbe stata la squadra perfetta per me. I nostri attaccanti sono moderni: sanno legare il gioco, attaccare lo spazio, leggere le situazioni. A Mario Ravasio chiedo di gestire la sua generosità. È un giocatore che fa tutto, ma a volte manca in area. Sabato ha segnato un gol da centravanti vero, ed è quello che voglio da lui: meno eurogol, più gol sporchi, da uomo d’area. Deve imparare a essere egoista nei momenti giusti. Lo stesso vale per Cianci, che ha caratteristiche differenti”.
Sulla classifica
“Non guardo la classifica. Sarebbe sciocco pensare di aver fatto qualcosa dopo tre giornate. Dobbiamo continuare a lavorare, con umiltà e fame”.
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