La Asl Toscana sud est in prima linea per terapie farmacologiche più appropriate negli anziani

Al Congresso Nazionale SIFO presentato un progetto di collaborazione multidisciplinare
Ottimizzare le terapie farmacologiche e migliorare la sicurezza dei pazienti anziani in politerapia: con questo obiettivo è stato presentato al XLVI Congresso Nazionale della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici Territoriali (SIFO), che si è tenuto a Genova, il progetto di studio e ricerca RICOFASE (Ricognizione e RiConciliazione delle terapie Farmacologiche dei pazienti ospiti nelle Residenze Assistenziali del Territorio della Azienda Usl Toscana sud est), promosso dal Dipartimento Politiche del Farmaco della Asl Tse, diretto dalla dottoressa Barbara Meini.
L’iniziativa, che coinvolge le tre province dell’Azienda (Arezzo, Siena e Grosseto), mette in rete farmacisti, medici di medicina generale, geriatri e professionisti delle cure primarie, in un’azione condivisa volta a individuare e ridurre le prescrizioni potenzialmente inappropriate di farmaci nelle Residenze Sanitarie Assistenziali. Il progetto analizza in particolare i pazienti che assumono sette o più farmaci contemporaneamente, una condizione che la letteratura scientifica riconosce come fattore di rischio per interazioni farmacologiche, reazioni avverse anche gravi e ricoveri ospedalieri evitabili.
La finalità del progetto RICOFASE è quella di ottimizzare le terapie farmacologiche nei pazienti anziani in politerapia, attraverso il lavoro congiunto di un team multidisciplinare composto da farmacisti, medici di medicina generale, professionisti delle cure primarie e specialisti geriatri attivi in ciascuna zona-distretto delle tre province della Asl Toscana sud est. L’obiettivo è identificare e ridurre le prescrizioni potenzialmente inappropriate nelle Residenze Sanitarie Assistenziali, migliorando la sicurezza e la qualità delle cure. Con una durata prevista fino a ottobre 2026, RICOFASE intende promuovere una nuova cultura della prescrizione e della “deprescrizione consapevole”, orientata alla centralità del paziente, alla razionalizzazione dei trattamenti farmacologici e alla sostenibilità complessiva del servizio sanitario.
“Si tratta di un progetto che unisce competenze e sensibilità diverse con un obiettivo comune: migliorare la qualità della cura nei pazienti più fragili, riducendo i rischi legati all’uso eccessivo o improprio dei farmaci - sottolinea la dottoressa Barbara Meini, direttrice del Dipartimento Politiche del Farmaco della Asl Toscana sud est -. Ringrazio il Dipartimento di Medicina Generale e il Dipartimento della Sanità Territoriale per aver partecipato in modo fattivo e puntuale al tutte le tappe del percorso. La collaborazione multidisciplinare è la chiave per garantire terapie più appropriate e per promuovere una cultura del ‘less is more’, dove la sicurezza e l’efficacia del trattamento vengono prima della quantità di prescrizioni. RICOFASE rappresenta dunque un passo concreto verso una sanità più sicura, sostenibile e attenta ai bisogni reali della cittadinanza”.
Nella foto in allegato: la dottoressa Barbara Meini (a sinistra) insieme alla dottoressa Susanna Camilletti dirigente farmacista della UOC farmaceutica territoriale area grossetana

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