Sansepolcro: il 12 luglio di due anni fa il brutale omicidio di Katia Dell'Omarino

Il responsabile, Piter Polverini, attende il processo di appello dal carcere di Orvieto
Due anni fa, nella tarda mattinata di quella caldissima giornata del 12 luglio 2016, venne ritrovato il cadavere martoriato di Katia Dell’Omarino, la 40enne di Sansepolcro uccisa la notte precedente a colpi di martello e abbandonata nei pressi del greto del torrente Afra all’altezza di quello che oggi si chiama “Ponte San Francesco” ma che per i biturgensi rimane da sempre il “Ponte del Diavolo”. Appena un chilometro di distanza dal centro urbano della città. Il delitto ha sconvolto l’estate di due anni fa, con Sansepolcro di nuovo alla ribalta nazionale per fatti di cronaca. E stavolta il fatto era stato molto grave. L’allora Tenenza dei Carabinieri si mise subito in moto per risalire all’autore dell’efferato omicidio: centinaia di persone interrogate in caserma, la rilevazione del dna (c’era stato anche un rapporto sessuale fra i due) e indizi forniti da più elementi, comprese le immagini di una telecamera privata posizionata in via Niccolò Aggiunti. Alla fine, gli inquirenti non hanno avuto più dubbi e a distanza di due mesi esatti da quella tremenda notte sono andati di buon’ora ad arrestare il responsabile: alle 6.30 del 16 settembre di due anni fa, ecco la pattuglia sotto casa di Piter Polverini, oggi 26enne, residente a San Giustino. Per il giovane impiegato della Snai di Arezzo, le manette ai polsi scattarono prima che partisse per il luogo di lavoro. Il resto è cronaca più recente: Polverini, con il rito abbreviato, è stato condannato a 16 anni di reclusione per omicidio volontario, che sta attualmente scontando nel carcere di Orvieto, dove lavora e riceve la visita dei familiari. Sulla parziale capacità di intendere e di volere punteranno ora in appello i due legali di Piter, gli avvocati Piero Melani Graverini e Mario Cherubini, al fine di ottenere uno sconto di pena. Anche l’avvocato Anna Boncompagni, legale della famiglia Dell’Omarino, è in attesa di conoscere la data del processo di appello.
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