Sport Mondiale Ciclismo (Mondiale)

Tour de France, Nibali costretto al ritiro per frattura vertebrale

Eera nel gruppo dei migliori, ma ha urtato una moto della Gendarmerie ed è caduto

Print Friendly and PDF

 

Doveva essere la tappa regina del Tour de France 2018, con l’arrivo sulla leggendaria Alpe d’Huez, invece passerà alla storia come un clamoroso flop per l’organizzazione della Grande Boucle. A circa 4 km dal traguardo, infatti, una moto ha buttato a terra Vincenzo Nibali, che stava rispondendo all’attacco di Froome in testa alla corsa e pareva in grado di poter competere per conquistare la vittoria. Nel punto dell’incidente c’era molta confusione, come del resto lungo quasi tutti i 21 tornanti della salita finale, e sicuramente troppa gente in mezzo strada. Nel caos totale si è creata una strettoia proprio nel punto in cui cominciava la parte transennata della corsa, a 4 km dalla fine, e Nibali ne ha fatto le spese. Il corridore è stato subito trasportato all’ospedale di Grenoble dove è stata confermata la sospetta frattura vertebrale. Il siciliano è così costretto al ritiro. Pare quasi secondario aggiungere che il successo di giornata è poi andato alla maglia gialla Geraint Thomas, davanti a Dumoulin, Bardet e Froome, mentre Nibali - che era riuscito a ripartire - ha comunque limitato i danni, arrivando 7° a 13” dal vincitore. Dunque l’ultima giornata sulle Alpi il Tour proponeva un vero e proprio tappone di montagna, non lunghissimo nel tracciato (175 km), ma molto duro dal punto di vista altimetrico, con 5 mila metri di dislivello e oltre 71 km di salite. Dopo la partenza da Bourg Saint Maurice il percorso proponeva quasi subito il Col de la Madeleine (25,3 km al 66,2%, quota 2000 mt), quindi i suggestivi e impegnativi Lacets de Montvernier (3,4 km all’8,2%) per affrontare quasi subito la Croix de Fer (29 km al 5,2%), infine lunghissima discesa verso Bourg d’Oisans per attaccare l’Alpe d’Huez con i suoi 21 tornanti in 13,8 km all’8,1% e arrivo a quota 1850 metri. Al via della tappa non si è presentato Rigoberto Uran, il colombiano che era stato secondo nel Tour 2017, bloccato da problemi di salute dopo essere caduto domenica sul pavé. Dopo molte schermaglie, in testa alla corsa si sono portati 28 corridori: Kruijswijk, Gesink, Valverde, Amador, Zakarin, Nieve, Pauwels, Latour, Barguil, Moinard, Gesbert, Majka, Postlberger, Muhlberger, Mollema, Van Garderen, Alaphilippe, Gorka Izagirre, Rolland, Martinez, Gaudu, Minnard, Ten Dam, Edet, Perez, Navarro, Sicard e Hansen. In vetta alla Madeleine è passato per primo Alaphilippe, in maglia a pois, davanti a Barguil e Pauwels. Intanto Kruijswijk era diventato virtualmente nuova maglia gialla: il suo ritardo in classifica da Geraint Thomas era infatti di 2’40”, mentre il vantaggio dei fuggitivi aveva ormai superato i 3’. Nel gruppo dei migliori la Sky ha messo in testa i suoi uomini per non dare troppo spazio ai battistrada, intanto Nibali aveva perso ben presto Pozzovivo, staccatosi perché in una giornata molto difficile dal punto di vista fisico. Problemi peggiori per Tony Gallopin, gregario di Bardet, costretto al ritiro. Per i fuggitivi è stata la volta dei Lacets de Montvernier, la “stringa” di tornanti a strapiombo sulla montagna in cima ai quali è passato per primo Rolland, poi a 20” Alaphilippe che poco dopo ha cominciato però ad accusare la fatica, perdendo terreno. Nella successiva lunghissima salita della Croix de Fer, dal gruppetto dei fuggitivi Valverde, Kruijswijk, Latour e Gesink sono scattati alla caccia del leader della tappa Rolland. Nei continui rimaneggiamenti tra i battistrada si è formato al comando un gruppetto di 11 corridori: Rolland, Valverde, Barguil, Nieve, Zakarin, Kruijswijk, Amador, Gorka Izagirre, Majka, Martinez e Gesink. Intanto si ritiravano anche Groenewegen, Greipel, Poljanski, Gaviria e Zabel. A Kruijswijk non bastava, tuttavia, guidare con altri compagni di avventura, così l’olandese è scattato da solo a 70 km dal traguardo e poco dopo ha toccato i 5’30” di vantaggio sul gruppo di Thomas, confermandosi sempre di più maglia gialla virtuale. Nel frattempo Nibali già ai -55 km era rimasto senza gregari in gruppo, dopo che avevano ceduto anche i fratelli Izaguirre. Kruijswijk è transitato per primo sulla Croix de Fer, a 3’12” Barguil, Nieve e Majka, quindi a 4’44” Valverde, Zakarin, Rolland, Gaudu, Navarro e Gesink, a 6’04” il gruppo della maglia gialla Thomas con Froome, Dumoulin, Quintana, Landa, Nibali, Roglic, Bardet, D. Martin, Fuglsang, Jungels e pochi altri. A circa 35 km dal traguardo tutti i fuggitivi, tranne Kruijswijk, sono stati via via ripresi dal gruppo della Maglia Gialla, al quale si sono aggiunti da dietro anche altri uomini che avevano perso terreno nella penultima salita. Ecco dunque l’Alpe d’Huez, la salita mitica simbolo di questa tappa e forse anche di questo Tour. Kruijswijk l’ha affrontata per primo con 4’20” di vantaggio sul gruppo della Maglia Gialla. Dopo un paio di km nella Sky solo Bernal è rimasto a trainare Thomas e Froome, poi Quintana, Landa, Nibali, Dumoulin, Bardet, Roglic e Fuglsang, tagliati fuori tutti gli altri uomini di classifica. Ai -10 km il vantaggio di Kruijswijk si è ridotto a 3’30”. A 10,5 km dalla fine il primo scatto, protagonista Vincenzo Nibali, che ha voluto così tastare il polso agli avversari diretti nella lotta per la classifica. Ripreso il siciliano, allora ci ha provato Quintana, lui pure però neutralizzato in pochi tornanti. Ai -7 km dall’arrivo, ancora 2’30” per Kruijswijk, la cui sorte è parsa segnata sotto l’azione di Bernal, sempre in testa al gruppo dei big a dettare il ritmo per Thomas e Froome. Poco doopo è partiito Landa, che si è trasciinato Bardet, il quale poi è andato via da solo. L’accelerazione ha mandato in crisi Quintana, staccatosi leggermente dagli altri uomini di classifica. Ai -5 km il margine di Kruijswijk era solo di 1’ su Bardet, 1’10” Thomas, Froome, Nibali, Roglic e Dumoulin, mentre aveva esaurito la sua azione Bernal. È stato però Thomas a tirare Froome e non viceversa, segno che le gerarchie in casa Sky non erano cambiate, malgrado la magia gialla a Thomas. A 4 km dalla fine il fattaccio, perché Nibali è finito a terra in un contrasto, probabilmente con una moto di servizio o adddirittura della Gendarmeria. Gli altri big, che nel frattempo avevano raggiunto e superato Nibali, di fronte all’incidente hanno deciso di decellerare come per aspettare Nibali, attardato non certo per demeriti propri. A rompere il tacito patto ci ha pensato però l’improvvido Bardet, che se n’è infischiato del fairplay ed è scattato. L’azione del francese, che naturalmente sognava l’impresa da énfant de pays, ha di fatto riacceso la miccia, eppure Nibali da dietro è riuscito a rimontare. Alla fine di una tappa che passerà alla storia, ma purtroppo non per un’impresa sportiva, Thomas ha preceduto sul traguardo Dumoulin (a 2”), Bardet (3”), Froome (4”) e Landa (7”). Un commovente Nibali ha comunque concluso al 7° posto, subito dietro a Roglic, entrambi a 13”. 

Classifica  

1. Thomas; 2. Froome 1’39”; 3. Dumoulin 1’50”; 4. Nibali 2’37”; 5. Roglic 2’46”; 6. Bardet 3’07”; 7. Landa 3’13”; 8. Kruijswijk 3’43”; 9. Quintana 4’13”; 10. D. Martin 5’11”; 11. Fuglsang 5’45”; 12. Valverde 9’07”; 13. Jungels 9’09”; 14. Zakarin 9’37”. Domani 13 tappa Bourg D’Oisans-Valence di 170 km per velocisti. 

 

La Stampa
© Riproduzione riservata
19/07/2018 21:52:05


Potrebbero anche interessarti:

Ultimi video:

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Bisogna essere registrati per lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account, è facile!


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui ora.


Accedi

0 commenti alla notizia

Commenta per primo.

Archivio Ciclismo (Mondiale)

Incredibile al Giro d'Italia: due ciclisti in testa con lo stesso tempo prima della crono finale >>>

Simon Yates positivo al Covid, si ritira dal Giro d'Italia >>>

Allarme Covid in Francia, cancellata la Parigi-Roubaix >>>

Due seri incidenti ieri pomeriggio al Giro di Lombardia: fratture per i ciclisti >>>

La partenza del Giro d'Italia 2020 spostata a Palermo >>>

Ciclismo, rivelazione Armstrong: "Mi dopavo già a 21 anni" >>>

Il Lombardia anticipa da fine stagione all’estate e la Sanremo slitta a dopo Ferragosto >>>

A ottobre il Giro d’Italia insieme con Liegi, Amstel, Gand, Fiandre e Roubaix >>>

Ciclismo: la Vuelta non parte più dall’Olanda, il nuovo calendario di corse è un rebus >>>

Il Tour de France dal 29 agosto al 20 settembre >>>