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San Giustino comune trainante per l’intero comprensorio

Parola al sindaco Paolo Fratini quando al rinnovo della legislatura mancano oramai pochi mesi

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Verso la conclusione della legislatura iniziata dopo la vittoria elettorale del maggio 2014. Se non sarà di qui a fine 2018, dopo le festività natalizie anche San Giustino dovrà dare il via, per forza di cose, alla campagna elettorale che la porterà - nella primavera del 2019 - al rinnovo di sindaco e consiglio comunale. Paolo Fratini, primo cittadino in carica, ha ancora un mandato a sua disposizione, ma prima di pensare a una eventuale sua ricandidatura ricorda che gli ultimi mesi del quinquennio saranno intensi di lavoro, fra ciò che è stato avviato e ciò che dovrà prendere il via, non dimenticando comunque quanto è stato fatto, perché poi il cittadino tiene sempre in considerazione l’aspetto della concretezza e quindi della realtà. Con Paolo Fratini, facciamo allora il punto della situazione quando a meno di un anno dal ritorno alle urne.      

L’estate 2018 quanto ha prodotto per San Giustino in termini di affluenza turistica e di presenze?

“Diciamo che è stata soprattutto un’estate con molta attività dal punto di vista sia culturale che sportivo. I nostri “gioielli”, in particolare Castello Bufalini, hanno fatto la differenza: sono stati visitati da tanti turisti e questo anche perché sono sempre più aperti alla cittadinanza e ai turisti in transito a San Giustino. Purtroppo – questo sì – nel nostro Comune non vi sono alberghi, o comunque la ricettività è alquanto limitata e allora di questa nostra carenza beneficiano Città di Castello e Sansepolcro, però debbo dire che eventi quali “Cigar & Tobacco Festival”, il grande jazz di “Experimenta”, il Festival delle Nazioni e il ritorno della San Giustino-Bocca Trabaria, seppure nella veste di slalom automobilistico, hanno portato gente nel nostro territorio”.    

Castello Bufalini ed ex Repubblica di Cospaia: quanto ha intenzione di investire il Comune su entrambi i versanti in chiave turistica?

“Moltissimo. Anzi, questi sono gli obiettivi che la prossima amministrazione deve avere come priorità. Un Castello Bufalini sempre più integrato con la realtà locale, mentre quella dell’antica Repubblica di Cospaia, è una storia particolare e unica a livello mondiale. Noi, quindi,  investiremo su di essa: per meglio dire, commissioneremo uno studio sulla riqualificazione del borgo di Cospaia avendo un approccio a 360 gradi e quindi con l’ausilio di istituzioni nazionali di urbanistica e con università, per creare un qualcosa di estrema qualità, che possa fare di Cospaia uno dei punti di riferimento del nostro territorio per cultura e turismo”.

Ripristino della statale 73 bis di Bocca Trabaria: ordigni a parte, la consegna dei lavori per metà novembre verrà rispettata?

“Sì, penso che la scadenza di metà novembre dovrebbe essere rispettata. I contati con l’Anas sono pressochè giornalieri e il ritrovamento dei tre ordigni è stato imprevisto che ha rallentato in parte la tabella di marcia per le operazioni di rimozione delle bombe e di bonifica della zona. E questo per far sì che la ditta incaricata possa continuare a eseguire i lavori in totale sicurezza. Al proposito, debbo ringraziare la Prefettura e gli artificieri del Genio Militare di Napoli, che hanno in poco tempo bonificato, al momento, l’area per poter permettere la ripresa dei lavori in maniera veloce. Il che mi induce a pensare che i tempi verranno quasi certamente rispettati”.

L’avvio del completamento della variante al centro urbano di San Giustino rimane il grande obiettivo di qui a fine mandato? 

“Sì. E oramai ci abbiamo speso tanto tempo: stiamo aspettando dalla Regione l’ultimo ok e l’appalto si è regolarmente svolto. Siamo pertanto arrivati alla consegna dei lavori alla ditta che dovrà realizzare l’opera e quindi  ci concentreremo ora su altri obiettivi, perché qui è rimasta soltanto la consegna dei lavori con i determinati tempi da rispettare”.

Magari, i commercianti storceranno la bocca; già lo fanno per il senso unico in piazza del Municipio e con la realizzazione della variante si sentirebbero tagliati fuori dai flussi principali di transito.

“Non credo che rimarranno tagliati fuori. Abbiamo scommesso anche d’estate sulla chiusura di piazza del Municipio, ma – seppure con qualche iniziale scetticismo – alla fine la proposta si è rivelata un successo sia per la comunità che per alcune attività commerciali. Penso che innanzitutto la bretella sia in grado di restituire una certa sicurezza al traffico all’interno del nostro paese: non dimentico gli incidenti importanti avvenuti in alcuni snodi del nostro territorio, per cui la bretella metterebbe in sicurezza la situazione”.

Gara ponte per il ciclo dei rifiuti: è questa l’unica strada percorribile, al momento?

“Purtroppo sì. I dati sulla raccolta differenziata non sono positivi per il nostro Comune e l’unico modo per invertire la rotta è quello di togliere i cassonetti stradali e andare alla differenziata spinta, ma ciò è possibile cambiando appalto e quindi facendo una nuova gara. In effetti, l’abbiamo indetta, ma ci è stata impugnata e quindi sono ora i percorsi legali a bloccare la situazione. Nel frattempo, stiamo aspettando la gara dell’Auri (Autorità Umbra per Rifiuti e Idrico), che dovrebbe andare verso la raccolta differenziata spinta. Ma è una gara avviata da tre anni, che non vede ancora la luce: dopo l’impugnazione del Tar, noi siamo ricorsi al Consiglio di Stato, sperando quanto prima di avere risposte”.

Rifacendosi alla tragedia di Genova, quanti e quali interventi di manutenzione delle opere si rendono necessari, al momento, nel territorio comunale di San Giustino?

 “Intanto, premetto che ni abbiamo lavorato tantissimo in manutenzione nel territorio. Ovviamente, potremmo fare molto di più se avessimo squadre operative più numerose: San Giustino può disporre di quattro operai in giro per il territorio e di una dotazione di mezzi abbastanza limitata; abbiamo investito su quest’ultimo aspetto, cercando di far lavorare le maestranze in sicurezza e con mezzi adeguati. Lo ripeto: possiamo fare di più, ma non siamo stati immobili: anche la realizzazione della camera di espansione (spesso difficile da spiegare ai cittadini) era un’opera in cantiere da tanti anni, finanziata dall’Unione Europea, che mette in sicurezza la zona industriale, altrimenti non ci possiamo lamentare del fatto che alcune imprese non trovino posto nel territorio perché su quei terreni, senza quel tipo di opera, non si possono costruire ulteriori stabili destinati alle attività produttive. Abbiamo poi investito in strade e nella messa in sicurezza della rete idrogeologica (fiumi, torrenti e fossi), anche se c’è da fare di più. Ho notato le critiche relative alla ripulitura dei corsi d’acqua: il Vertola è a posto da San Giustino fino al Tevere e in un tratto molto lungo a valle del paese; abbiamo poi ripulito vicino al centro storico e alle scuole, sapendo che non possiamo intervenire tutti i giorni, perché c’è anche la protezione della fauna ittica e quindi non possiamo andare con i mezzi dentro i corsi d’acqua. Comunque sia, faremo la ripulitura dell’altro torrente nel tratto che va da Lama a Selci e ripuliremo anche la parte del Vertola che interessa l’abitato di San Giustino. Per il resto, noi non abbiamo grandi ponti e infrastrutture di una certa rilevanza, però abbiamo investito su scuole, stadi e palazzetto dello sport”.

Sul piano culturale, quanto è cresciuta San Giustino negli ultimi anni?

“Dal mio punto di vista, penso che il salto in avanti sia stato consistente e questo grazie, in primis, al tessuto associativo molto vivo che si è sviluppato  in questi anni e che ha trovato nell’amministrazione comunale una “spalla”, o quantomeno un aiuto. Molte cose le dobbiamo proprio alle associazioni, vedi il ripristino dell’edificio della stazione ferroviaria, che vede all’opera Lupi & Bufali e Croce Bianca, oppure le associazioni sportive che gestiscono gli impianti: senza il loro impegno, sarebbe impossibile mantenere gli impianti sportivi così diffusi sul territorio e a un buon livello. La crescita a livello culturale è stata poi determinata dalle iniziative a Villa Magherini Graziani, vedi “Experimenta” e al Castello Bufalini, ma credo che un’altra operazione fondamentale sia stata la rinascita del cinema Astra: è stata ridata vita a un luogo che per il paese è sempre stato punto di riferimento. La Cooperativa Sangiustinese ha fatto un gran lavoro con pochissimi soldi pubblici e tante risorse private. Lo stesso dicasi per la parrocchia, che sta per restituire alla pubblica fruibilità la chiesina ubicata in piazza del Municipio: presto verrà riaperta al pubblico”.

E poi, San Giustino a è suo modo pioniera di una iniziativa di successo sul versante della cittadinanza attiva.

“L’esperienza dei nonni civici: siamo stati i primi e tutti i Comuni vicini ce la “invidiano”. Un’associazione vicina ai bambini e alle attività culturali e sportive, ma sono diverse e tutte operose. Come si dice dalle nostre parti, si danno da fare per rendere vivo il paese. A proposito di eventi sportivi, ogni anno in maggio viene organizzata la gara di karting: anche in questo caso, c’è dietro un apposito sodalizio. Abbiamo pertanto un tessuto associativo e sportivo in netta crescita”.     

Quanto è lunga l’agenda degli ultimi mesi di legislatura?

“Dico intanto che vorremmo veder realizzati tutti i progetti messi in campo dal Comune. Ancora le cose da fare e i lavori da avviare sono molti, quindi ci dobbiamo impegnare, partendo dalle “connessioni verdi” che cambieranno il volto di San Giustino con i primi importanti interventi sulle piste pedociclabili che riconnettono parte del nostro territorio comunale, in modo tale che ragazzi e adulti possano muoversi in massima sicurezza non solo in auto, ma anche a piedi e in bicicletta”.

Siamo nel settembre che precede la campagna elettorale e il ritorno alle urne della prossima primavera. È il momento buono, quindi, per iniziare a prendere la decisione: Paolo Fratini vuole candidarsi anche per il secondo mandato? 

“Una domanda che attualmente definisco prematura, ma è chiaro che dovremo a breve entrare nello specifico argomento. La mia disponibilità alla ricandidatura c’è, nel senso che a San Giustino è stato dato vita a un progetto con forze politiche e pezzi importanti della comunità locale. Risultato: è stata una legislatura con poco di ideologico e molto di concreto. Una legislatura che ha visto all’opera anche tutti i consiglieri, oltre a sindaco e giunta: ogni singolo ha dato il suo contributo. Se penso all’obiettivo centrato del nuovo distretto sanitario, lo dobbiamo all’impegno di alcuni consiglieri comunali; se penso alla cittadinanza attiva, o anche alla riqualificazione delle aree verdi, si tratta di altre iniziative partite dai consiglieri. Insomma, un coinvolgimento a 360 gradi di queste persone. Credo allora che il progetto messo in piedi abbia dato risultati positivi; bisogna quindi continuare a camminare su questa strada, cercando di allargare ulteriormente il contesto per avere all’interno dall’amministrazione quanto di meglio la nostra comunità può esprimere e per fare in modo che San Giustino sia Comune trainante per l’Altotevere e non solo”.     

Eco del Tevere
© Riproduzione riservata
02/10/2018 09:24:37


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