Opinionisti Giacomo Moretti

Un like ci seppellirà

Un clik e…addio umanità…per sempre

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Nella lunga storia millenaria dell’umanità, abbiamo rischiato l’estinzione più volte.

Non mi riferisco solo alle innumerevoli catastrofi naturali alle quali siamo riusciti a sopravvivere.

A tal proposito, per esempio, un magistrale Alberto Angela ci ha illustrato bene cosa è successo a Pompei.

Immaginare che da un momento all’altro tutto scompaia bruciato sotto metri di cenere rovente, fa particolarmente impressione.

Ma non solo Pompei.

Quante febbri, gialle, rosse, turchine abbiamo superato.

La peste, anche quella più feroce di manzoniana memoria, e così via.

Per non parlare delle guerre, quelle combattute o quelle silenti.

A tal proposito i decenni di “guerra fredda” sono stati anni davvero oscuri, gli anni delle armi termonuclari.

Armi azionabili, nell’immaginario mio (ma credo anche collettivo), pigiando il fatidico “bottoncino rosso”.

Un clik e…addio umanità…per sempre.

La storia si ripete, anche oggi basta un clik, forse non per estinguere definitivamente la razza umana ma certamente per cambiare l’esistenza di qualcuno, quasi sempre in peggio.

Tornando ai tempi di Roma eloquente è l’esempio delle lotte tra gladiatori.

Lotte che per qualcuno significavano gli ultimi istanti di vita, pollice su (like) vivi, pollice giù o indifferenza e…zac…ecco l’ultimo colpo ad una vita, il colpo mortale.

Oggi forse assistiamo a qualcosa di peggiore.

Una sorta di traslazione, una “sindrome da Colosseo impulsiva” che ci spinge a giudicare, magari il tutto condito da dei commenti taglienti, la vita di persone delle quali nulla conosciamo.

Almeno lì, dentro al Colosseo, lo vedevano negli occhi chi stava per morire, ne sentivano le grida, ne percepivano forse anche il dolore.

Oggi invece è tutto più “sterile”, nessuna goccia di sangue, nemmeno un grido.

E così si passa dal mettere il “like” sulla vittoria della nostra squadra del cuore, ad apporre il proprio pollice indirizzando il proprio compiacimento su uno o più commenti violenti.

Commenti che possono provocare a chi li riceve dalla risata ad un ulteriore decadimento della propria stima o peggio, come purtroppo la cronaca insegna nei casi di cyberbullismo, perfino la morte.

E così avanti il prossimo.

Una volta quando ero bambino per riferirsi alla “intoccabilità” di una persona si diceva scherzando: “Guarda che non sei mica il Presidente della Repubblica!”,  oppure:  “Chi ti credi di essere il Papa?”.

Ebbene se qualcuno avesse voglia di scorrere le oscene meschinità che vengono espresse nei commenti rivolte anche a queste due figure (tra le tantissime altre), rimarrebbe del tutto sbalordito, tra l’altro andando incontro anche a problemi seri di valenza penale.

Ma questo è altro argomento.

E così avanti tutta.

Tutti al Colosseo, dimenticando che scendere dalle gradinate alla rena con le belve è un attimo.

Forse l’umanità è sopravvissuta alle peggio catastrofi naturali.

Siamo sopravvissuti persino a qual bottone rosso che per decenni (ma ancora oggi è bene non dimenticarlo), poteva essere schiacciato in qualsiasi momento.

Bastava (o basta???) un carro armato parcheggiato male.

O magari liti dal difficile sbocco, a tal proposito come non citare la famosa crisi cubana tra U.S.A. e U.R.S.S..

Si narra perfino che i sovietici cominciarono a bruciare i loro documenti riservati presso la loro ambasciata a Washington D.C.

Insomma, andiamo avanti sperando di uscire presto da questo Colosseo moderno.

Da questo circo capace di travolgere tutto e tutti in un istante.

Una valanga, che contrariamente a quella di Pompei non ha temperature elevatissime, ma che talvolta è ben capace di farci ribollire il sangue.

Sì, forse ci siamo salvati da quel “bottone rosso”.

Speriamo di riuscire a scampare anche dai milioni di bottoncini azzurri che talvolta ci fanno tanto interrogare su dove stiamo andando.

Giacomo Moretti
© Riproduzione riservata
24/12/2018 12:19:11

Giacomo Moretti

Nato ad Arezzo – Dopo aver assolto agli obblighi di leva comincia subito a lavorare, dalla raccolta stagionale del tabacco passa ad esperienze lavorative alla Buitoni e all’UnoaErre. Si iscrive “tardivamente” all’età di 21 anni alla Facoltà di Giurisprudenza di Urbino dove conseguirà la laurea in corso. Successivamente conseguirà il Diploma presso la Scuola di Specializzazione per le professioni legali. Assolta la pratica forense, nel 2012 si abilita all’esercizio della professione forense superando l’esame di stato presso la Corte d’Appello di Firenze. Iscritto all’Ordine degli Avvocati di Arezzo esercita la professione forense fino al dicembre 2016. Attualmente si è sospeso volontariamente dall’esercizio della professione di avvocato per accettazione di incarico presso un ente pubblico a seguito della vincita di un concorso. Molto legato al proprio territorio, Consigliere comunale ad Anghiari per due consiliature consecutive. Pur di non lasciare la “sua” Anghiari vive attualmente da pendolare. Attento alla politica ed all’attualità locale e non solo, con il difetto di “dire”, scrivere, sempre quello che pensa. Nel tempo libero, poco, ama camminare e passeggiare per la Valtiberina e fotografarne i paesaggi unici.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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