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Molestie in redazione, soffia il vento del #MeToo
Rapporto Fnsi sulle molestie contro le donne nei media italiani: dalle battute al ricatto sessuale
Un dossier piuttosto pesante, quello caduto questa mattina sui tavoli delle redazioni dei giornali e delle tv. Si tratta dei risultati di un’indagine condotta dalla Federazione Nazionale della Stampa tramite la sua Commissione Pari Opportunità, presentata oggi a Roma da Linda Laura Sabbadini che ne ha curato il questionario in qualità di consulente scientifica, e dedicata a fare il punto sulle molestie sessuali contro le donne nel mondo dei media. Su 2275 questionari inviati a giornaliste dipendenti dei media (esclusi i periodici) ha risposto il 42%. Oltre mille dunque le intervistate, che hanno raccontato, rispondendo alle domande in forma anonima, di vite professionali costellate da molestie nell’85 per cento dei casi.
Quasi tutte hanno sperimentato battute verbali, sguardi, insulti, svalutazioni, ma il 59,1 per cento ha ricevuto anche inviti insistenti, pressioni via social, pedinamenti, richieste esplicite. Per arrivare al dato più grave in assoluto, che registra la presenza di ricatti sessuali nel lavoro per il 35,4 per cento delle colleghe di cui l’1,3 nell’ultimo anno. Alla domanda: «Hai mai avuto richieste di prestazioni o rapporti sessuali per progredire nella carriera e mantenere il tuo rapporto di lavoro?», il 2,7% ha detto sì, nell’arco degli ultimi 5 anni. Il 2,4% si è sentita rivolgere richieste in fase di assunzione, e all’1,8% è stato fatto capire che essere sessualmente disponibile l’avrebbe facilitata nella ricerca di un lavoro.Per l’8,5%, nel corso della vita professionale, la molestia si è tradotta in violenza o tentata violenza sessuale (c’è uno 0,2% che ha dichiarato di essere stata forzata ad avere un rapporto sessuale negli ultimi 12 mesi).
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