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Scricchiola l'alleanza Pd e Movimento 5 Stelle in Umbria: la base grillina "rumoreggia"

Anche il capo politico dei grillini Luigi Di Maio ammette il malessere nel partito

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Acque agitate nell’alleanza Pd e Movimento 5 Stelle, che in Umbria sostengono la candidatura di Vincenzo Bianconi. Amarezza nella base dei grillini che si lamentano di non poter più parlare male del Pd. Lo ammette il capo politico dei grillini Luigi Di Maio.

Che rintuzza i suoi: criticare i Dem ormai non serve più. Sotto l’egida del patto civico grillini e piddini - dopo che gli uni hanno mandato in galera gli altri per l’inchiesta sui concorsi truccati - sostengono lo stesso candidato presidente Vincenzo Bianconi. “Molti nostri candidati in Umbria mi hanno detto che ora non possono parlare male del Pd. Io ho risposto: puoi anche farlo, ma sei sicuro che serva ancora parlare male degli altri? Noi dobbiamo parlare di quello che vogliamo fare noi”. E’ quanto detto da Di Maio sul palco di Italia 5 Stelle, a Napoli.

“Veniamo da 10 anni in cui abbiamo detto che gli altri non andavano bene e dovevano scegliere noi. Ci hanno scelto” ha aggiunto Di Maio “e siamo ago della bilancia per la formazione di qualsiasi governo in Italia. Ora è nostro dovere raccontare quale Italia creare e che se vinciamo in Umbria l’avremo liberata per la prima volta dai partiti”. L’esperienza umbra sarà replicata anche in futuro: “Non faremo alleanze ma altri patti civici”.

Poi Di Maio annuncia tre riforme per il 2020, tra cui “una seria legge sul conflitto di interessi”. Proprio quella: giusto sabato la capolista dei Cinquestelle in Umbria, Maria Grazia Carbonari, in un’intervista al Corriere dell’Umbria ha ammesso il potenziale conflitto di interessi di Bianconi, in caso di elezione a governatore: controllore come vicecommissario alla ricostruzione e controllato come imprenditore che col suo gruppo usufruisce dei contributi post sisma per nove milioni circa. Carbonari ha anche detto che per uscirne l’unica strada sarebbe un emendamento “ad personam” per modificare la legge che assegna la delega alla ricostruzione ai presidenti di Regione. Carbonari non più tardi di ieri rilanciando la necessità di riattivare l’ex Ferrovia centrale umbra - in capo a una partecipata della Regione - ha picchiato duro su come in passato è stata gestita l’infrastruttura. Nella lista degli alleati piddini tuttavia ci sono l’attuale presidente facente funzione della giunta regionale, Fabio Paparelli, il presidente del consiglio Donatella Porzi e i consiglieri piddini uscenti Giacomo Leonelli e Marco Guasticchi. Gli stessi contro cui la grillina si scagliava fino a un mese fa. “Continuerò a pretendere”, ha detto Carbonari “che i pendolari non siano ignorati o rassicurati, ma ogni loro proposta sia realmente vagliata”.

Notizia tratta dal Corriere dell'Umbria
© Riproduzione riservata
14/10/2019 17:22:16


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