L’Etiopia apre ai turisti il segretissimo palazzo imperiale di Addis Abeba
I 40 acri sono stati ora stati trasformati dal primo ministro Abiy Ahmed nell'Unity Park
Da città proibita ad attrazione turistica. L'Etiopia ha aperto per la prima volta al pubblico il Quartier generale imperiale di Addis Abeba. La cittadella è da sempre stata un luogo di massima sicurezza, così protetto dai soldati e dagli alberi che nessuno sapeva cosa custodiva al suo interno. Ma i 40 acri nel cuore della città sono stati ora stati trasformati dal primo ministro Abiy Ahmed nell'Unity Park.
Il parco si trova sul colle centrale di Addis Abeba e ospita al suo interno non solo il palazzo imperiale ma anche la cappella cristiano-ortodossa dove sono sepolte le spoglie reali, la sala del trono con la statua di cera dell’ultimo imperatore Hailé Selassié, la Eggohouse, ovvero una torre con scala a chiocciola iper decorata e la storica sala dei banchetti reali oltre a un giardino botanico, un bioparco, sale conferenze con bar e bookshop, design e arte contemporanea a cielo aperto.
In cambio di un biglietto d'ingresso ora si può accedere alle aree comuni e anche nel palazzo di Menelik II, meglio noto come Grande Ghebbi: sede del governo degli imperatori etiopi fino al 1974, ora residenza del primo ministro d'Etiopia.
Per restaurare il parco e permettere l'apertura la pubblico sono stati spesi 5 miliardi di birr etiopi, circa 5 milioni di euro. E si attendono almeno mille visitatori paganti al giorno. Il prezzi d'ingresso è di 6 euro, che sale a 30 euro per il pass Vip che permette di accedere ad aree riservate come la cantina utilizzata per produrre liquore e, prima ancora, come stanza di prigionia e tortura.
Il palazzo imperiale etiope è da sempre stato considerato un luogo controverso. Solo guardie armate scelte hanno avuto l'onore di presidiare il suo perimetro. Basti pensare che fino a poco tempo fa era proibito camminare sul marciapiede che circonda il parco e alcuna automobile poteva fermarsi lungo la cancellata. Un cambio di passo decisivo, dal gusto eccentrico soprattutto vedendo gli enormi pavoni e ippopotami arancioni che costellano la passeggiata fra cascate e prati in fiore.
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