Tecnici di Sansepolcro in Albania per le verifiche post terremoto
Sono stati chiamati per stabilire l'entità delle lesioni negli edifici pubblici
Il know-how in materia acquisito a Sansepolcro che ora viene messo a disposizione dell’Albania, colpita dalla forte scossa di terremoto (magnitudo 6.3) dello scorso 26 novembre, con repliche di intensità sempre elevata nei giorni successivi. Partirà dopodomani, domenica 8 dicembre, una squadra tecnica che andrà in missione nella capitale Tirana e nella città di Durazzo per operare a supporto delle istituzioni locali, che l’hanno chiamata per effettuare le verifiche sugli edifici pubblici lesionati dal violento sisma. “Siamo stati contattati dal servizio Emergjenca Civile Vullnetare e io – dice l’architetto biturgense David Gori (nella foto) – avrò il compito di coordinare un gruppo di sei persone: con me, di Sansepolcro e dello studio professionale che rappresento, ci sono i geometri Alessio Boncompagni e Davide Tizzi, specializzati in rilevazioni con droni e laser scanner e, per la parte strutturale, gli architetti Mario Persia e Federico Gualtieri, più l’ingegnere Fernando Paris. Questi ultimi tre, che collaborano con noi nella ricostruzione in centro Italia, provengono dall’Aquila”. La mole di lavoro che vi attende è notevole, considerando i danni provocati da scosse forti e con ipocentro a bassa profondità. Fino a quando rimarrete in Albania? “Al momento, per gran parte della prossima settimana, ma torneremo in sessioni successive. In effetti, il lavoro non ci mancherà: d’altronde, si tratta di città con una densità edilizia consistente e anche lungo la costa adriatica sono stati costruiti diversi palazzi multipiano. Ci è stato chiesto di portare i droni per le ispezioni e le strumentazioni per le indagini sui materiali, in base alle quali sarà possibile stilare l’entità dei danni riportati dagli immobili. Il nostro compito sarà quello di valutare le condizioni residuali dell’edificio nella zona epicentrale”. A livello locale, è riuscito a decollare il bando “Io vivo sicuro in Valtiberina?”. “Le domande sono salite ed è un dato positivo, perché indice di una mentalità – quella di mettere in sicurezza le case – che comincia pian piano a radicarsi. Comunque sia, qui in Italia c’è ancora tanto lavoro da fare sul piano della prevenzione sismica, perché non abbiamo capito fino in fondo a cosa possiamo andare incontro. Il terremoto che ha lacerato l’Albania è il nuovo chiaro segnale del rischio che incombe alle nostre latitudini”. Intanto, martedì 17 dicembre al Centro Ricerche Enea Casaccia di Roma verrà presentato il progetto di ricostruzione elaborato dall’architetto Gori e dal suo staff che interessa Collespada e Macchia Nord, due frazioni di Accumoli, nel Lazio, compite dai terremoti del 24 agosto 2016 e dell’ottobre successivo. “I laboratori Enea hanno una piattaforma di simulazione sismica attraverso la quale testeranno i nostri progetti”, ha concluso l’architetto Gori.
Commenta per primo.