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Problemi tecnici ed economici irrisolti connessi alla viabilità sulla E45, nuova missiva al Governo

E' stata spedita dal sindaco di Bagno di Romagna, Marco Baccini, e diretta anche agli enti regionali

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Torna a scrivere agli esponenti del Governo il Sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini per sollecitare l’intervento su una serie di problemi irrisolti connessi alla viabilità sulla E45.

Con una missiva di ieri indirizzata direttamente al Ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli ed al Vice-Ministro Giancarlo Cancelleri, al Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli ed al Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo (nell’elenco sono presenti anche il Presidente della Regione Emilia-Romagna, i consiglieri regionali ed i parlamentari locali), sono state elencate almeno tre “criticità sulle quali – queste le parole del Sindaco di Bagno di Romagna – serve un intervento immediato del Governo, sia in via diretta per quanto di propria competenza e potere, sia in forma di coordinamento e vigilanza con gli Enti interessati e competenti”.

Ex-3bis Tiberina, per la quale permane il problema di una totale riapertura della “vecchia strada” di collegamento tra Pieve Santo-Stefano e Verghereto. Dopo averne segnalato in tutte le sedi ed occasioni la necessità strategica di una riapertura ed aver ricevuto rassicurazioni di interventi risolutivi dai vari rappresentanti del governo e da quelli di Anas – e ciò anche all’ultimo tavolo istituzionale alla presenza del Vice-Ministro Cancelleri – emerge oggi che l’ipotizzato intervento per € 2,5 mln. riguarderebbe solo il tratto toscano, lasciando “scoperto” di risorse e interventi quello romagnolo. Oltre ad essere una novità rispetto a quanto fino ad oggi si è discusso nei vari tavoli, una simile situazione è inaccettabile quanto assurda. Al riguardo, chiede Baccini, ciò che diventa urgente è la convocazione di un tavolo istituzionale da parte del Ministero delle Infrastrutture con Anas e i Sindaci dei Comuni interessati per dirimere definitivamente la questione e garantire che il cantiere avrà ad oggetto l’intero tratto della Ex-3bis Tiberina tra Pieve Santo Stefano e Verghereto.

Misure di  sostegno al  reddito per chiusura della strada SS 3 bis Tiberina E45: il Decreto Crescita del 30 aprile 2019 ha previsto uno stanziamento di 10 milioni di euro, che sostanzialmente non potranno essere utilizzati. Il Decreto, infatti, prevede in sostanza che possano accedere alle risorse i lavoratori dipendenti, i liberi professionisti ed i lavoratori autonomi che hanno dovuto sospendere o interrompere la propria attività a causa della chiusura della E45. Come abbiamo rilevato ad ogni occasione – evidenzia Marco Baccini – i criteri indicati rendono lo stanziamento sostanzialmente inutile, in quanto dal medesimo rimangono fuori tutte le attività produttive, che invece rappresentano il comparto che ha subito il danno maggiore dalle problematiche connesse alla viabilità. Nessuna azienda ha sospeso o interrotto la propria attività, e questo per esclusiva necessità di non rinunciare ad una fetta di mercato o di non uscire dal circuito commerciale, ma ciononostante ha subito ingenti danni collegati a maggiori costi di trasporto, logistici ed alle minori commesse. Pertanto, diventa fondamentale rivedere la destinazione del finanziamento previsto attraverso la revisione dei criteri o una diversa interpretazione autentica degli stessi, che consenta l’accesso alle imprese – senza vincolo di interruzione o sospensione dell’attività – ai contributi economici previsti.

Il Sindaco poi menziona anche il problema connesso all’interruzione della SP 137 Verghereto-Bagno di Romagna. Si tratta della stessa strada che rappresenta la viabilità alternativa strategica alla E45, con tutti i rischi connessi all’interruzione tra Toscana ed Emilia-Romagna in caso di incidenti o problemi sulla E45. Anche questo tema è stato oggetto dell’ultimo tavolo istituzionale alla presenza del Vice-Ministro Cancelleri, ma ad oggi il cantiere è interrotto e d’altra parte un intervento di ripristino di tal portata non può essere delegato alla Provincia, necessitando invece di un intervento diretto e chiaro del Governo centrale. Al riguardo, si rende necessario un intervento in urgenza per lo stanziamento di fondi sufficienti a risolvere il problema al più tardi entro l’anno in corso.

 

Le richieste – precisa Baccini - non vogliono rappresentare una protesta polemica, ma - tutt’altro - il veicolo di un “grido” di allarme di chi si sente il peso della gestione di un territorio già difficile e non vuole assistere ad una simile situazione con le mani in mano, cercando invece di alzare il livello di responsabilità degli Enti competenti per evitare che una problematica annunciata si trasformi in una nuova “odissea” con effetti drammatici come quelli vissuti in occasione del sequestro del Ponte Puleto.

Redazione
© Riproduzione riservata
07/02/2020 09:32:19


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