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Diga di Montedoglio: una "mucca che eroga latte" a tutti tranne che alla Valtiberina

L'acqua della diga della Valtiberina risolverà i problemi della Valdichiana

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L'invaso di Montedoglio è stato realizzato tra il 1978 e il 1993 e si sviluppa dalla stretta della collina di Montedoglio per una lunghezza di 7,5km estendendosi alle valli del fiume Singerna da una parte e del torrente Tignana dall'altra, coprendo una superficie di oltre 800 ettari. Negli attuali fondali della diga di Montedoglio, al confine tra i comuni di Pieve Santo Stefano e Sansepolcro, in provincia di Arezzo, sorgeva un tempo un'intera frazione. Si trattava dell'antico borgo di Madonnuccia, sorto lungo il tracciato della Via Tiberina, alla confluenza del Tevere con il torrente Tignana. Nel 1980 gli abitanti furono trasferiti nelle abitazioni di edilizia popolare della «Nuova Madonnuccia», sulla collina poco distante, in località Poggiolino.  Da quella collina i residenti della vecchia Madonnuccia hanno visto lentamente scomparire i ricordi di una vita. Abitazioni, campi, case coloniche, chiese e anche una parte dell'antico tracciato della strada tiberina. Niente è stato abbattuto, nemmeno gli alberi. Tutto è stato sommerso dall'acqua, giorno dopo giorno, anno dopo anno. Ora che la diga di Montedoglio é stata terminata (ricordiamo il crollo dei conci il 29 dicembre del 2019 e non ancora ricostruiti ma soprattutto il referto delle indagini "la diga fu costruita con materiali di scarsa qualità"), la Valtiberina inizia a domandarsi se tutto questo non sia stato un errore. Il perché è chiaro da capire, l’acqua, lo sappiamo tutti è l’oro del domani, per questo la politica ne vuole il controllo. La Valtiberina, che ha dato tanto per la costruzione dell’invaso ha ricevuto pochissimo in cambio, innanzitutto la scelta miope che un opera di questa importanza sia stata adibita solo a scopi irrigui e non turistici come avviene in altre dighe simili, nessuno rappresentante nell’Eaut, l’ente che gestisce l’invaso e nessun ritorno economico per i comuni in cui sorge la diga, che con la costruzione di questa opera hanno visto anche dei forti cambiamenti climatici. Ma l’elenco sarebbe lungo, purtroppo politicamente parlando, per la Regione Toscana, questo territorio non ha mai contato nulla, troppi pochi i 30mila voti che tutta la valle è in grado di esercitare e forse qualche amministratore non sa nemmeno che questo territorio è toscano. 

Di seguito riportiamo il comunicato stampa emesso dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno (chissà perché si sono dimenticati di inserire anche la “parolina” Valtiberina, dato che il consorzio gestisce anche tutto questo territorio?)

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Rallentare l’uso dei pozzi privati, promuovere e far crescere l’uso dell’irrigazione collettiva, utilizzare la risorsa disponibile senza sprechi sono gli obiettivi che hanno convinto il Consorzio 2 Alto Valdarno a mettere mano a un ambizioso progetto: realizzare il Distretto 23 per consegnare l’acqua su una superficie irrigabile di circa 2.300 ha. Un maxi disegno che, una volta ultimato, sarà  in grado di soddisfare le esigenze irrigue di un’area pari  ai 2/3 di quella  servita dai quattro Distretti  attualmente.

Così nel comprensorio, che può contare sulla presenza dell’acqua dalla Diga di Montedoglio e dunque di una consistente riserva di risorsa di qualità, l’importante infrastruttura diventa, per l’Alto Valdarno, il simbolo della giornata mondiale della lotta alla desertificazione e alla siccità, che quest’anno ha ruota attorno al tema cibo, mangimi e fibre.

E’ il risultato di un lavoro importante, partito dalle reali necessità delle imprese agricole. Ci auguriamo che possa prendere forma per ottimizzare  la presenza dei laghetti e delle vasche di accumulo già disponibili nel Sistema Occidentale della Diga di Montedoglio, il più grande invaso dell’Italia centrale.  La nuova rete di distribuzione – spiega la Presidente del Consorzio 2 Alto Valdarno Serena Stefaniha anche un valore ambientale importante: consentirà ,   infatti, di ridurre gli attingimenti da corpi idrici superficiali e gli approvvigionamenti da acque sotterranee per scopo irriguo. Questo contribuirà a contrastare l’abbassamento dei livelli e i fenomeni di inquinamento con un importante riflesso sul miglioramento  della falda”.

“La disponibilità di risorsa distribuita attraverso reti in pressione favorirà lo sviluppo di un’agricoltura di qualità anche in periodi particolarmente siccitosi, come quelli che hanno caratterizzato le ultime stagioni irrigue” - aggiunge il Direttore Generale del Consorzio Francesco Lisi e conclude: “La realizzazione di una rete consortile dotata di moderni sistemi di monitoraggio, misura e telecontrollo contribuirà allo sviluppo di tecniche di irrigazione efficienti e volte a un uso sempre più consapevole dell’acqua”.

Ed eccoli i numeri del gigante irriguo della Valdichiana, progettato in house dal CB2.

Con i suoi 40 km di condotte abbraccerà diversi comuni: per oltre 1.600 ha  Foiano della Chiana, per poco meno di 500 Castiglion Fiorentino, Marciano della Chiana per oltre 100 ha, Lucignano per quasi 90 e Cortona per 3. In tutto appunto circa 2.300 ha. Una maxi superficie che può essere suddivisa in tre aree: la zona collinare di Pozzo della Chiana e del Rio di Renzino a nord ovest, il fondovalle del torrente Esse a sud ovest, la pianura di bonifica a est, quella più complessa perché attraversata da infrastrutture e corsi d’acqua.

Per le dimensioni e l’importanza, la scelta progettuale è caduta su un  meccanismo  step by step che ne consente la realizzazione in tre stralci.

Pochi ma chiari gli elementi su cui poggia lo sviluppo del Distretto 23.

L’infrastruttura è progettata sulla base dei fabbisogni irrigui delle imprese agricole del comprensorio e sui loro piani di sviluppo colturali, tenendo conto delle evoluzioni che i cambiamenti climatici comporteranno per le piantagioni;  sarà strutturata in modo da essere quanto più possibile resiliente alle diverse  evoluzioni che possono intervenire nel medio-lungo periodo; permetterà di poter adottare le moderne tecniche irrigue e di risparmio ed efficientamento idrico, avrà la rete di distribuzione alimentata a gravità a partire dalla quota della vasca di compenso della frazione Pozzo; avrà  punti di consegna individuati sugli esiti del censimento del fabbisogno dell’agricoltura locale, e con  pressioni minime costanti non inferiori alle 3 atmosfere; sarà correttamente integrato con aree vincolate e tutelate e con le infrastrutture esistenti.

Il costo complessivo stimato è di  circa 28 milioni e mezzo di euro con un  primo stralcio in progettazione definitiva di oltre 900 ha per una spesa complessiva di circa 18 milioni.

La presentazione del progetto, annunciata in occasione della giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità, si è tenuta il 18 giugno 2020 presso il comune di Foiano della Chiana. Presenti al “battesimo”, l’assessore regionale all’agricoltura, Marco Remaschi; la vice presidente del Consiglio Regionale della Toscana Lucia De Robertis; la presidente del Consorzio 2 Alto Valdarno Serena Stefani; il sindaco di Foiano della Chiana Francesco Sonnati.

LE DICHIARAZIONI

MARCO REMASCHI, ASSESSORE ALL’AGRICOLTURA REGIONE TOSCANA

Il Consorzio di Bonifica Alto Valdarno ha svolto un ottimo lavoro. E’ importante spendere bene le risorse,  predisponendo progetti definitivi ed esecutivi per  accedere alle dotazioni finanziarie disponibili a livello nazionale   per creare un’infrastruttura importante capace di distribuire acqua a questo territorio. Qui la risorsa non manca grazie a Montedoglio, il più importante invaso dell’Italia Centrale. L’agricoltura  è un’agricoltura di qualità che può essere ancora migliorata garantendo risorsa in quantità sufficiente anche in ragione dei cambiamenti climatici. Bisogna dedicarsi alla programmazione e preparare progetti con cui, una volta diventati esecutivi, avanzare richieste a livello nazionale. Le risorse ci sono. Mi auguro che si sia innescato un meccanismo virtuoso per dare a questa  realtà e a questa terra risposte concrete”.

LUCIA DE ROBERTIS, VICE PRESIDENTE CONSIGLIO REGIONALE TOSCANA

Il Distretto 23 è un progetto essenziale per le sfide che gli imprenditori agricoli dovranno affrontare nei prossimi anni e  non solo per far fronte ai fenomeni atmosferici estremi. Le istituzioni si devono impegnare a dare risposte in base alle risorse. In questo caso in base alle risorse idriche. E’ indispensabile rendere possibile il collegamento con la diga di Montedoglio per far arrivare l’acqua alle imprese agricole. Potrebbe essere la base per creare strategici progetti di filiera. Progetti possibili solo in presenza di quantità di acqua sufficienza. Senza acqua infatti non c’è certezza di produzione.

FRANCESCO SONNATI, SINDACO FOIANO DELLA CHIANA

La vasca 23 si trova  nel nostro comune. Collegarla all’impianto di Montedoglio è strategico. L’obiettivo  ci vede lavorare tutti insieme, istituzioni, mondo agricolo, Regione Toscana e Consorzio di Bonifica. E’ davvero un lavoro di squadra portato avanti nella convinzione  che la qualità dell’acqua che abbiamo a disposizione saprà fare  la differenza. Porterà vantaggi importanti sia alla qualità dei nostri prodotti e sia alla qualità dell’ambiente

GIORGIO DEL PACE DIRETTORE CIA AREZZO

Le imprese agricole aspettano l’acqua della diga di Montedoglio. Se ne parla da anni. Adesso finalmente sta prendendo forma anche il Distretto 23. La sua realizzazione rappresenta un grande impulso per l’agricoltura moderna e di qualità perché l’acqua è un elemento essenziale.   

LIDIA CASTELLUCCI PRESIDENTE COLDIRETTI AREZZO

Il Distretto 23 è un progetto  molto atteso. La Valdichiana è una terra vocata alla produzione dell’ortofrutta. Pensiamo solo alla difficoltà dei produttori costretti a combattere in primavera con il gelo! Senza acqua non è possibile garantire il trattamento antibrina. Con l’acqua si potrebbero anche variare i piani colturali e richiamare l’interesse di qualche industria di trasformazione disposta a trasferire in zona la sua attività per lavorare a progetti di filiera. Non solo. La realizzazione del distretto 23 contribuirà a migliorare notevolmente la qualità dell’ambiente.

Redazione
© Riproduzione riservata
21/06/2020 15:19:30


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