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I rifiuti di Firenze bruciati ad Arezzo?

Fattori: “sul raddoppio dell’impianto di San Zeno risposte evasive dalla Regione”

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“Sul futuro dell’impianto di smaltimento dei rifiuti di San Zeno, ad Arezzo, la Regione sfugge alle nostre precise domande e non entra nel merito dei problemi che avevamo posto in Consiglio regionale. In particolare, l’assessore Fratoni non chiarisce affatto se l’impianto è destinato a importare rifiuti da altre parti della Toscana o se invece dovrà soddisfare esclusivamente le esigenze del territorio aretino”. È quanto ha affermato il candidato presidente della Regione per Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori, che sull’argomento aveva presentato un’interrogazione in Consiglio regionale insieme al collega Paolo Sarti. “Se San Zeno è destinato a smaltire soltanto i rifiuti residui dell’area di Arezzo, le richieste di aumento delle autorizzazioni di termovalorizzazione e di potenza termica appaiono del tutto fuori scala e sproporzionate rispetto alle esigenze.

Secondo la società di gestione Aisa Impianti, il progetto di ampliamento è calcolato per soddisfare le esigenze territoriali della provincia aretina ma il nuovo piano dei rifiuti del Comune di Arezzo prevede un aumento della raccolta differenziata fino a raggiungere la percentuale del 70 percento, il che contrasta con il progetto di raddoppio della potenzialità dell’inceneritore”, ha aggiunto Fattori. “L’assessore si è limitata a citare l’analisi dell’ATO Toscana Sud, il cui Piano Straordinario prevede l’aumento di capacità dell’impianto fino a 75.000 tonnellate l’anno, senza rispondere nel merito alla nostra precisa domanda, il che ci fa immaginare il peggio. L’impianto di San Zeno servirà cioè a bruciare i rifiuti da Firenze o di altre zone della regione e del Paese”. “In questi 5 anni ci siamo battuti per un nuova programmazione regionale e un nuovo piano rifiuti, centrato sull’economia circolare sull’obiettivo rifiuti zero. Una mozione di Toscana a Sinistra che chiedeva alla Giunta di elaborare il nuovo preliminare di PRB fu votata all’unanimità nel 2017 ma Rossi e Fratoni non hanno dato alcun seguito all’indirizzo ricevuto dal Consiglio. Tutto è rimasto impantanato nella vecchia programmazione e oggi ne paghiamo le conseguenze, anche ad Arezzo”.

L’interrogazione di Toscana a Sinistra ricordava che a orientare le scelte del nuovo piano dei rifiuti del Comune di Arezzo era stato anche lo Studio epidemiologico di coorte su mortalità e ricoveri ospedalieri nell’area di San Zeno realizzato dal CNR e dall’ASL di Arezzo, che ha riscontrato un aumento del rischio di mortalità e ricoveri ospedalieri associati alle emissioni dell’inceneritore. “A fronte di tutto ciò avevamo chiesto alla Giunta regionale quali opere di mitigazione e riduzione degli inquinanti e delle emissioni intende adottare nell’immediato per ridurre i rischi per la salute della popolazione e per l’ambiente – ha concluso Fattori – ma l’assessore Fratoni sostiene, in modo sorprendente, che il progetto risulta già integrato con tutte le misure di mitigazione indicate dai diversi soggetti che hanno partecipato al procedimento nel corso dell’istruttoria. Anche in questo caso la risposta della Giunta non è solo insoddisfacente, è molto preoccupante”.

Redazione
© Riproduzione riservata
08/08/2020 15:19:05


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