La Guinea dichiara il ritorno dell'epidemia di Ebola. L'Oms: “Subito assistenza”
L’ultimo focolaio in Africa è stato domato lo scorso novembre dopo 55 morti
In piena pandemia di Covid-19, riappare lo spettro dell'Ebola. Il virus che provoca la micidiale febbre emorragica che in media uccide una volta su due e che riaffiora di periodicamente nelle parti più disastrate del continente africano in pochi giorni ha già infettato almeno sette persone e ne ha uccise almeno tre in Guinea: numeri che sono bastati al governo di Conakry per dichiarare prontamente lo stato di epidemia, ottenendo la pronta reazione dell'Organizzazione mondiale della sanità, che si è subito mobilitata per inviare sul posto vaccini e attrezzature. «Mobiliteremo rapidamente gli strumenti necessari - ha assicurato Alfred George Ki-Zerbo dell'Oms dopo una riunione con le autorità sanitarie di Conakry - per assistere la Guinea, che ha già una grande esperienza». Proprio dalla Guinea, infatti, iniziò a propagarsi la terribile epidemia di Ebola del 2013-2016, che fece un'ecatombe, uccidendo oltre 11.300 persone su 28.000 casi - molti però ritengono queste cifre largamente sottostimate - diffondendosi nelle vicine Liberia e Sierra Leone e facendo vittime nei cinque continenti, inclusi gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Spagna e anche l'Italia, dove ci fu un morto. Ma l'offensiva del temibile virus africano creò anche la sinergia mondiale che diede vita al vaccino.
Commenta per primo.