A Sanremo trionfa il rock dei Maneskin
La rockband romana si impone su Francesca Michielin e Fedez, terzo Ermal Meta
"Siamo fuori di testa ma diversi da loro, siamo fuori di testa ma diversi da loro" urlano i Maneskin nel loro trionfo sanremese. I quattro giovanissimi ragazzi romani, rivelati da X-Factor si impongono con la loro "Zitti e buoni" su Francesca Michielin e Fedez, sospinti al televoto anche dall'effetto Ferragni. Terzo invece il grande favorito della vigilia ovvero Ermal Meta con "Un milione di cose da dirti". Giovani, bellissimi, anticonformisti, nelle loro tutine in pizzo i Maneskin sono increduli. Damiano, la voce, scoppia a piangere: "Non è possibile", ripete, mentre la ragazza della rock band, Victoria, si a sfuggore una parolaccia dieto l'altra e viene scherzosamente redarguita da Fiorello. Finisce così, con un verdetto storico e con un fortissimo abbraccio tra Amadeus e Fiorello, il Festival più rocambolesco e difficile della lunga storia sanremese.
Un Festival a ostacoli, tra tamponi, forfait last minute, quarantene e casi di positività. Un Festival reso ancora più difficile da una vigilia segnata dall'annuncio che non ci sarà un Amadeus-Ter, ovvero che Amadeus non condurrà con Fiorello il prossimo Sanremo. Un annuncio di cui si parlerà ancora a lungo. E infatti è proprio in apertura di serata che Fiorello vendica l'amico in eurovisione. E lancia un anatema sul prossimo Festival di Sanremo: "Vi deve andare malissimo". Entra in scena dopo l'esibizione di tre dei 26 cantanti, fa un omaggio al grande Little Tony, cantando e ballando scatenato. E poi distilla un monologo di pancia e cuore. È sferzante, Fiorello. E dalle sue parole non è difficile leggere tra le righe il dispiacere e l’indignazione per come Amadeus è stato di fatto scaricato dalla Rai il giorno della finale del Festival più difficile della storia, quando è stato addirittura evocato il nome di un possibile successore. Perchè quelle dei lunghi coltelli non sono soltanto le notti, ma possono essere anche le mattine. "Prendiamoci i nostri tempi" dice Fiorello rivolto all'amico. "È finita l’avventura. Tu oggi in conferenza stampa hai annunciato che non condurrai il prossimo Festival. Non me l’aspettavo sono rimasto basito. Ti capisco è impegnativo. E sono contento perché se non lo fai tu, io me ne sto tranquillo e non lo faccio nemmeno io. In bocca al lupo a quelli che verranno l’anno prossimo. Vi auguro questa platea strapiena di gente, persone di qua, sopra, sotto, che mangiano e bevono. Gente in galleria, gente in mezzo all’orchestra, milioni di persone fuori dal teatro, ospiti internazionali a "minchiachina". Ma deve andare malissimo, spero che vi vada male. Ve lo auguro con tutto il cuore. Se c’è il pubblico, vuol dire che tutto il resto va bene. Ma voglio vedere chi si prende questa patata bollente. "Uh signore, chi me lo fece fare?", dovete chiedervi. E dato che ci sono saluto già adesso. Buonanotte, grazie, è stato un Festival meraviglioso". E poi un'ultima frecciata al Pd che in questi giorni si è divertito a mettere sulla graticola prendendo in giro l'ex segretario, oramai dimissionario, Zingaretti. Stavolta si rivolge al potente ministro della Cultura, Dario Franceschini. Sostiene di averlo sentito, di partecipare con lui a una di queste chat culturali con il nome in latino. "Mi ha chiesto di leggere Dante, ricordando che ricorrono i 700 anni dalla morte. Ma io Dante non lo leggo, lo declamo". E così dicendo, declama alcuni versi della Commedia. Immenso. E stavolta non per il talento, che nessuno potrà mai mettere in dubbio, ma per la generosità e la lealtà, merce sempre più rara.
La gara ricomincia. Oggi si va spediti per cercare di non finire troppo tardi. Poi arriva la grande Ornella Vanoni. Quando sale lei sul palco ti dimentichi di tutto il resto, del pubblico che non c è, della pandemia. Perdi lo spazio e il tempo. E solo quando si spegne l ultima nota e lei sorride con quello sguardo intenso e felice, ti rendi conto di aver trattenuto il fiato. E di averlo perso. A 86 anni non si può pretendere l'emissione lunga e il tempo mantenuto perfettamente, ma la classe resta immutata come l ‘ironia e in più si può pescare in un repertorio fatto di brani meravigliosi rimasti nella storia della musica italiana. "Il pubblico non c'è, ma l'emozione è uguale", assicura. E "sgrida" Fiorello: "Ma la tua passione è cantare? È un festival di musica, se canti anche tu non va bene, noi chi siamo?". Dritta nel mito e ti meriti il titolo di signora della canzone. Sul palco arrivano anche Serena Rossi e la giovanissima Tecla Insolia. Ma oggi la gara è serrata e francamente si può anche immaginare che lo spirito dei conduttori non sia al massimo.
Sul palco torna anche Zlatan Ibrahmovic che abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare per l'ironia ma anche per la grande generosità di uomo. "Ho vinto tantissime coppe, ma ne ho anche persa qualcuna. Sono Zlatan anche senza aver vinto tutte le partire. Sono Zlatan quando vinco e quando perdo". Ed ecco la sua visione della vita: "Il fallimento non è il contrario del successo, ma è una parte del successo. Fare niente è il più grande sbaglio che puoi fare. Se sbaglia Zlatan puoi sbagliare anche tu, la cosa importante è fare ogni giorno la differenza. Impegno, dedizione, costanza, concentrazione". E agiunge: "Ho organizzato questo festival per dirvi che ognuno di voi nel suo piccolo può essere Zlatan. Voi tutti siete Zlatan e io sono tutti voi. E questo non è mio festival, non è il festival di Amadeus, ma è il vostro festival, dell'Italia intera. Grazie Italia la mia seconda casa". Primadonna della serata, un'incredula ed emozionata Giovanna Botteri, che racconta i suoi mesi in Cina dando cnto della pandemia e assicura che "ce la faremo". Sul palco dell'Ariston anche Alberto Tomba e Federica Pellegrini. Momento amarcord con Umberto Tozzi e le sue hoit amate in tutto il mondo.
intanto vengono resi noti il premio della Critica Mia Martini - Sezioni Campioni, attribuito dalla Sala Stampa a Willie Peyote con il brano "Mai dire mai (La locura)", mentre Colapesce e Dimartino con "Musica Leggerissima" conquistano il Premio Lucio Dalla, assegnato dalla Sala Stampa Radio-Tv-Web. Madame e la sua conquista il premio Sergio Bardotti. e Ermal Meta conquista il premio Giancarlo Bigazzi assegnato dagli orchestrali per la migliore composizione musicale.
I finalisti:
Alle due del mattino ecco la classifica generale del Festival : 26 Random 25 Aiello 24 Bugo 23 Gio Evan 22 Francesco Renga 21 Ghemon 20 Coma_Cose 19 Gaia 18 Fasma 17 Max Gazzé 16 Fulminacci 15 Malika Ayane 14 Noemi 13 Lo Stato Sociale 12 Exraliscio feat. davide Toffolo 11 La rappresentante di Lista 10 Arisa 9 Orietta Berti 8 Madame 7 Annalisa 6 Willie Peyote 5 Irama 4 Colapesce Dimartino e poi i primi tre pronti ad andare al televoto sonoo: 01 Ermal Meta, 02 Francesca Michielin e Fedez 03 Maneskin. Sui social non mancano le proteste da parte di chi non riesce a votare e si vede respinto l'sms. E ovviamente c'è chi grida allo scandalo perché si parla di un effetto Ferragni sul televoto.
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