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Rosy Bindi torna in politica nel Pd di Letta

"Renzi ha fatto rischiare l'osso del collo all'Italia"

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Rosy Bindi, nel giorno del suo settantesimo compleanno dichiara: "Tornare nel Pd? Vediamo, siamo solo all'inizio del nuovo corso, ma non lo escludo".La Bindi, nata a Sinalunga ma "di casa" ad Arezzo, aveva rilasciato un'intervista da osservatrice esterna del Pd guidato da Nicola Zingaretti. «Non ho rinnovato la tessera, non lo sento più mio, non ha identità, vitalità, carattere» confidava a Repubblica insieme a tutta una serie di altre considerazioni che aiutano a comprendere meglio anche la tentazione insistente dell'oggi: tornare in politica, nel Partito democratico che forse cambierà nome di Enrico Letta.

Il neo segretario spalanca le braccia: «Ne sarei solo contento». Dal Nazareno fanno poi notare che «è una delle fondatrici del Pd, che ha fatto la storia del partito e della sua leadership femminile» e che «certe lacerazioni del passato vanno lasciate alle spalle».

Diceva nel febbraio scorso la Bindi: «Stimo Draghi e credo anch'io che sia la persona giusta» «ma avrei dato un'altra possibilità a Giuseppe Conte». Quindi si era tolto un sassolino con l'ex rottamatore che l'aveva inserita in cima alla lista dei vecchi della Ditta. Se è vero che nell'aprile del 2017 la Bindi aveva annunciato che avrebbe lasciato il Parlamento per dedicarsi alla teologia, certo l'allora dominus del partito non aveva intenzione di candidarla alle politiche 2018. «Renzi ha fatto rischiare l'osso del collo all'Italia» ha detto ora di lui la Bindi. Dalla storica prodiana ed ex presidente del Pd sintonia con Letta che lavora per l'alleanza con i Cinque stelle a guida Conte.

Ancora nessuna dichiarazione su un altro suo avversario politico nel Pd, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Nel 2015, quando lei era presidente della Commissione Antimafia e De Luca, sotto inchiesta (poi prosciolto), finì nella lista degli «impresentabili», il candidato governatore non la prese bene. «Bindi infame, da uccidere» disse a Matrix, su Canale 5. L'allora presidente del Senato ed ex capo della procura di Palermo, Pietro Grasso, commentò: «Non pensavo che in politica avrei sentito parole che sentivo da procuratore antimafia». La difese tutto il partito.

Ciò che accadde dopo è noto. De Luca è stato eletto e furoreggia. La Bindi si è ritirata a vita privata, per quanto sia possibile smettere di pensare alla politica a una donna cresciuta a pane e Azione cattolica, assistente del professor Vittorio Bachelet, vicepresidente del Csm che lei aveva visto cadere assassinato a Roma dalle Br nel 1980, poi ministra della Salute votata alla sanità pubblica, vicepresidente della Camera. Anche ministro della Famiglia: nel 2006 scatenò le ire dell'Osservatore romano per aver sostenuto i Pacs, antenati delle unioni civili. Ora c'è chi rumoreggia che il suo desiderio di ritorno sia legato alla partita del Quirinale. Ma questi sono appunto rumors.

Redazione
© Riproduzione riservata
04/04/2021 21:14:33


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