Ginseng, la radice che contrasta la stanchezza psico-fisica
Una radice di origine asiatica alla quale sono riconosciuti innumerevoli effetti benefici
Il ginseng è una radice esotica appartenente alla famiglia delle piante Araliaceae.
Ad essa sono riconosciute innumerevoli virtù. In commercio esistono due tipologie di ginseng, quello americano e quello coreano. Quest’ultimo è quello più antico perché risale a 5000 anni fa. Per le sue proprietà terapeutiche ancora oggi è oggetto di venerazione dalla comunità coreana.
Perché il ginseng è fonte di benessere
Fonte inesauribile di vitamine, il ginseng è soprattutto ricco di quelle del complesso B, vitamina A ed E. Apporta all’organismo preziosi sali minerali quali fosforo, magnesio, potassio, ferro. È in grado di apportare forza ed energia all’organismo utili per affrontare al meglio i periodi di stanchezza psico-fisica e i cambi stagionali.
Tra le tante virtù benefiche, ecco quelle più importanti di questa preziosa radice:
- contrasta l’invecchiamento: il ginseng è ricco di potenti antiossidanti che ostacolano la formazione dei radicali liberi mantenendo le cellule giovani, più a lungo;
- potenzia le capacità cognitive: le saponine di cui è composto mantengono la mente attiva e concentrata. È un valido aiuto per la memoria e soprattutto per chi studia o svolge lavori di tipo intellettuale. Previene l’invecchiamento del cervello e malattie neurodegenerative gravi come il Morbo di Alzheimer;
- protezione per lo stomaco: è in grado di disintossicare l’organismo dalle sostanze tossiche e dall’abuso di alcol;
- antitumorale naturale: in particolare il ginseng americano svolge una funzione antiossidante che contrasta la formazione delle cellule cancerose. Valido sostegno a chi si sottopone alla chemioterapia perché aiuta a contrastare i suoi effetti collaterali, come la stanchezza cronica;
- alleato del cuore: è in grado di regolare il livello del colesterolo cattivo nel sangue aiutando a prevenire malattie a danno del sistema cardiocircolatorio;
- riduce i livelli di glicemia: è consigliato a chi soffre di diabete perché è un valido aiuto per regolare la concentrazione di glucosio nel sangue. Agisce con efficacia sui livelli di glicemia anche a digiuno;
- afrodisiaco naturale: sin dall’antichità è nota la sua funzione di stimolare il desiderio sessuale e combattere la disfunzione erettile nell’uomo;
- rende i capelli più forti: previene la caduta dei capelli stimolando l’attività cellulare del bulbo pilifero.
Usi e controindicazioni del ginseng
Il ginseng può essere acquistato sotto forma di polvere, pastiglie, olio o radice allo stato puro. Quest’ultima è utilizzata per ricavare dei preziosi infusi e tisane dall’effetto energizzante e disintossicante. Come integratore alimentare lo si trova granulato da sciogliere in acqua o sotto forma di compresse. È spesso associato al ginko biloba come valido aiuto per stimolare la circolazione sanguigna e migliorare le prestazioni cognitive.
Quello che viene venduto come caffè al ginseng non è ginseng allo stato puro. È in effetti ricavato da una miscela di caffè nero combinato con il ginseng americano e, per molti, può rappresentare un valido sostituto del caffè perché contiene meno caffeina. In cucina, la sua radice grattugiata diventa una spezia capace di rendere più saporite zuppe e vellutate di verdure.
L’uso del ginseng è sconsigliato a chi soffre di insonnia. Infatti, va assunto preferibilmente la mattina al risveglio o nel primo pomeriggio. La sua azione energizzante può entrare in contrasto con l’assunzione di particolari farmaci come antidepressivi, ansiolitici e anche fluidificatori del sangue. Chi lo assume come integratore alimentare non deve superare un ciclo di due mesi consecutivi. L’assunzione esagerata può provocare palpitazioni, mal di testa, nausea, orticaria.
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