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Città di Castello festeggia Francesco Magnanelli, capitano dei record del Sassuolo

500 grazie della sua città: il “Puma” è testimonial in serie A in Italia e nel mondo

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Capitano dei record testimonial dell’arte del grande maestro Raffaello in Italia e nel mondo dello sport. “Cinquecento grazie dalla città”. Una frase eloquente scolpita nella targa dove svettano i simboli della città di Raffaello, di Burri, Citta’ di Castello, la sua città, la città del capitano, il ledaer, “uomo immagine”, simbolo dentro e fuori del rettangolo di gioco del Sassuolo, che il 24 dicembre 2020 dopo i 58 minuti disputati contro la Sampdoria, ha raggiunto quota 500 presenze, record assoluto nella società neroverde. Francesco Magnanelli, una vera e propria bandiera del club, classe 1984, tifernate doc, ha ricevuto oggi nella sua città, forse il riconoscimento più significativo per valore affettivo e simbolico da parte della massima istituzione, il comune, con il sindaco, Luciano Bacchetta e l’assessore allo Sport, Massimo Massetti, ideatore di questa iniziativa spontanea di riconoscenza verso un simbolo del calcio nazionale, campione in campo per tecnica, determinazione e fair-play e al di fuori del rettangolo di gioco per quello che riesce a trasmettere soprattutto ai giovani attraverso incontri nelle scuole o altre occasioni. Davanti al gonfalone del comune, nella sala consiliare, nel corso di una breve ma sentita cerimonia coordinata dal giornalista, Massimo Boccucci, il “Puma”, assieme alla targa ha ricevuto anche un volume sulla storia ed opera di Raffaello, nell’anno in cui si celebra (il prossimo 18 Settembre alla Pinacoteca Comunale) la mostra nell’ambito del 500enario della morte: coincidenza con le sue 500 presenze. “Sono davvero emozionato ed orgoglioso di ricevere questo premio nella mia citta’, dove ci sono gli affetti, i ricordi, la famiglia. Essere testimonial nel mio ambito sportivo di un grandissimo maestro del Rinascimento come Raffaello che ho sempre apprezzato, simbolo della città, è per me un vanto incredibile che mi carica ancor di più di responsabilità: spero di essere all’altezza e fin da ora sono  a disposizione per eventuali altri iniziative che accostano lo sport alla cultura, all’arte, alla storia. E’ davvero una bellissima gornata che non dimintichero’”, ha precisato il capitano del Sassuolo. Da oggi, di fatto, il centrocampista “neroverde” recordman di presenze, simbolo del super calcio di “provincia” che ha scalato le vette delle classifiche di serie A, è dunque anche testimonial della cultura, dell’arte, della storia della sua città che l’ha visto crescere e tirare i primi calci al pallone all’inizio degli anni 90 a sei anni nel campetto della Polisportiva “Tiferno 90” dove ha fatto la gavetta del settore giovanile per poi spiccare il volo nella vicina Gubbio ed in ambito nazionale. Non a caso, con le lacrime agli occhi, in preda alla commozione e felicità, una delegazione della società di allora della prima maglia di Francesco Magnanelli, composta da Bruno Migliorati (gia’ presidente) Giancarlo Biagioni, factotum e Dante Selvi, vecchia gloria biancorossa e primo allenatore del “Puma” hanno dispensato aneddoti a non finire: “Francesco è una ragazzo straordinario, fin da piccolo quando a sei anni ha iniziato a correre dietro ad un pallone aveva già le idee chiare. Ricordo la sua voglia di giocare in attacco da “punta” per segnare gol la sua passione e quando più avanti abbiamo deciso di spostarlo nel ruolo di centrocampista abbiamo notato il suo iniziale disappunto, che poi però nel corso delle tappe successive si è trasformato in consapevolezza della bontà di quella scelta, che per lui, per le sue caratteristiche si è rivelata vincente”, ha ricordato mister Selvi, che assieme al figlio Mattia ha sempre seguito ogni istante della carriera della bandiera del Sassuolo. “Non sono solo 500 grazie, tanti quante le presenze di Francesco con la maglia del Sassuolo, quelli che gli tributiamo oggi, sono molti di più, sono sicuramente quelli di tutta una città di quasi 40mila abitanti orgogliosa e fiera di un illustre concittadino che nello sport, nel calcio ha raggiunto livelli straordinari, restando sempre il ragazzo sorridente e amico di tutti nelle occasioni di ritorno a Città di Castello dalla sua famiglia, dagli amici, dagli sportivi”, è quanto dichiarato dal sindaco, Luciano Bacchetta e dell’assessore allo Sport, Massimo Massetti al momento della consegna della targa e del volume di pregio su Raffaello: “Città di Castello, la tua citta’, caro Francesco è fiera di te, della bella persona che sei anche fuori dello stadio, accanto ai giovani delle scuole, negli stage, nelle occasioni in cui trasmetti i valori e ideali sani dello sport, dell’etica, del rispetto: oggi però avrai anche il compito di rappresentarla quale simbolo e testimonial dell’arte, della cultura, della storia, di maestri e geni come Raffaello e Burri in tutto il mondo. Grazie”. Al termine della cerimomia ufficiale un gradito fuori programma in piazza Gabriotti davanti al palazzo comunale e la torre civica. Il “Puma”, non si è sottratto, dopo le foto di rito, autografi vari ad un funambolico palleggio da incorniciare per la gioia di tifosi e turisti di passaggio. Anche questo è Francesco Magnanelli.

LA SCHEDA Sventola alta la bandiera di Francesco Magnanelli, uno dei 20 capitani della Serie A, simbolo del Sassuolo che ha concluso questo campionato con il record di 62 punti nelle 8 stagioni che hanno visto protagonisti il club emiliano e il centrocampista. Magnanelli, vanto per Città di Castello e Alto Tevere mantenendo solide radici, ha raggiunto 507 presenze ergendosi a primatista storico in maglia neroverde, da quando nell'estate 2005 è approdato in Emilia con la squadra che dalla Serie C2 ha fatto tutta la scalata trascinata anche dalle sue prestazioni. Magnanelli, 36 anni, ha mosso a 6 anni con l’allenatore Dante Selvi, i primi passi nella Tiferno 90 per poi esordire sedicenne nei professionisti con il Gubbio. Le esperienze con Chievo Verona, Fiorentina e Sangiovannese lo hanno proiettato verso la lunga parabola con il Sassuolo in un percorso di crescita tecnica, umana e professionale che lo hanno reso leader in campo e fuori, fino al riconoscimento da parte della città che nel 2015 gli ha consegnato le “chiavi della città” in segno di profonda stima. Nella sua carriera ha avuto come allenatori, tra gli altri, Massimiliano Allegri, Andrea Mandorlini, Stefano Pioli, Eusebio Di Francesco, Giuseppe Iachini e Roberto De Zerbi.

Redazione
© Riproduzione riservata
18/06/2021 13:55:34


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