Apre il Museo di Pietro Annigoni nelle sale di Villa Gennaioli ad Anghiari

La Banca di Anghiari e Stia è stata beneficiaria del lascito testamentario del Maestro
Si rafforza l'offerta culturale della Valtiberina e di Anghiari in particolare: ha aperto ufficialmente i battenti, nella suggestiva location di Villa Gennaioli, il Museo di Pietro Annigoni; uno dei protagonisti della storia dell'arte italiana del Novecento, conosciuto come il “pittore delle regine”, noto soprattutto per i suoi ritratti di personaggi famosi e per l'inconfondibile realismo del suo stile. Tutto ciò grazie alla Banca di Anghiari e Stia che, proprio nel 120° anniversario della fondazione, è stata beneficiaria di un importante lascito testamentario, quello di Rossella Segreto, vedova del Maestro Pietro Annigoni. “Finalmente siamo arrivati al taglio del nastro - le parole del direttore generale della Banca di Anghiari e Stia, Fabio Pecorari - dobbiamo sicuramente ringraziare la signora Rossella, come oramai l'abbiamo battezzata, la moglie del pittore che ha voluto tenere unito questo corpo di opere; non se n'è mai separata e ha voluto fortemente che fosse affidato a qualcuno che ne avesse cura e ne valorizzasse al tempo stesso l'opera del maestro. Ha trovato nella Banca di Anghiari e Stia un interlocutore probabilmente affidabile e ha dato questa indicazione agli esecutori testamentari, che poi questo fosse dato ad un ente che se ne occupasse e a lei piaceva fortemente che arrivasse qui ad Anghiari. Così è stato”. Prosegue poi il direttore Pecorari. “Noi avevamo questo bel contenitore di Villa Gennaioli, l'abbiamo così riempito con queste opere: abbiamo visto e valutato che Pietro Annigoni, essendo un grande pittore del ‘900, poteva avere una buona risonanza e credo che sarà un polo di attrazione importante per Anghiari, perché Annigoni era molto conosciuto in Inghilterra e anche negli Stati Uniti. Già abbiamo avuto qualche manifestazione d'interesse, via mail, per venire a visitare il nuovo museo: pensiamo, quindi, veramente che possa essere un polo di attrazione”. Il corpus comprende oltre 100 dipinti, alcuni di grande formato, 700 disegni, 500 sanguigne ed alcuni affreschi staccati, oltre a una serie di oggetti (tra cui il suo cavalletto di pittore) a lui appartenuti, che testimoniano la sua vita e la sua evoluzione di uomo e di artista. Il legame della Banca con Annigoni affonda le sue origini a molti anni or sono, quando il Maestro, non originario del territorio ma fortemente legato al paese di Stia, realizzò il famoso “Fabbro” (disegno a sanguigna e carboncino, 1976) diventato logo della Biennale Europea di Arte Fabbrile che si tiene nel borgo dell'Alto Casentino. Sempre a Stia, dove il Maestro aveva una sua residenza, è posto un suo affresco nei pressi della Pieve di Santa Maria Assunta, raffigurante San Francesco con gli uccelli (la bozza preparatoria del disegno è di proprietà della Banca). Un anno di tempo, infatti, per organizzare le sale di Villa Gennaioli - soprattutto a livello di sicurezza - a museo. L'arrivo di queste opere ad Anghiari qualifica ancora di più la Banca di Credito Cooperativo come mecenate e la loro collocazione all'interno della prestigiosa cornice di Villa Gennaioli contribuisce a rendere questa dimora una vera e propria “Casa delle arti”, aperta alla fruizione da parte dell'intera comunità.

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