Se nella poltrona vuoi restare un assessore ci devi dare
Fratelli d'Italia lancia l'ultimatum alla governatrice umbra Donatella Tesei
Questa volta il partito di Giorgia Meloni fa sul serio e lancia un categorico ultimatum alla leghista Donatella Tesei: o arriva il rimpasto con l’assessore in quota FdI o Fratelli d'Italia in Umbria non appoggerà la ricandidatura a governatrice dell’Umbria. Da tempo c'é grande insoddisfazione per l'operato della giunta umbra per la mancanza di risposte ai tanti problemi ancora irrisolti nella Regione Umbria. La minaccia è arrivata domenica dall’assemblea regionale dei quadri e degli eletti di Fratelli d’Italia Umbria all’hotel Valle di Assisi di Santa Maria degli Angeli. L’affondo è arrivato dal capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida: “Se FdI non può incidere nelle politiche regionali in quanto perdura la sua assenza dalle responsabilità di governo, allora appare evidente che Tesei non potrà ancora essere la nostra candidata alla presidenza di questa Regione”. Dopo lo stop al rimpasto con il caso Melasecche rientrato le scorse settimane “continua a perdurare l’assenza del partito di Giorgia Meloni nell’esecutivo, un’assenza che pesa. Questa anomalia fin dall’inizio incomprensibile visto il risultato elettorale ed anche il contributo fattivo e altamente incisivo dei rappresentanti di Fdi a partire dai Comuni, oggi è divenuta del tutto insostenibile”. FdI può contare in 108 consiglieri comunali eletti nelle sue file nella sola provincia di Perugia. La richiesta di assessorato è stata suffragata da una critica a tutto campo sull’operato dell’amministrazione regionale. “Vogliamo, che dopo mezzo secolo di sinistra, si possa vedere quale è l’Umbria del centrodestra” ha rilanciato il portavoce regionale e senatore Franco Zaffini durante il suo intervento, “il cambiamento tanto atteso e sognato che finora non abbiamo visto”. La giunta Tesei ha sì “attraversato una fase eccezionale e delicata”, ossia l’emergenza Covid. Pandemia che però “non può fornire alibi a tempo indeterminato nei confronti di un mancato cambio di passo del governo regionale”.
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