Poste Italiane dice ancora "no" alla riapertura a pieno regime a Caprese Michelangelo
L'ufficio continua a funzionare solo tre giorni: "Un disagio palese", dice il sindaco Baroni
Poste Italiane ha deciso di riaprire a pieno regime alcuni uffici nei luoghi di provincia, ma nella lista non compare il nome di Caprese Michelangelo, dove dall’inizio della pandemia si continua ad andare avanti con l’attività garantita tre giorni su sei, ovvero lunedì, mercoledì e venerdì. Seppure con la garbatezza e lo stile che lo contraddistinguono, il sindaco Claudio Baroni (nella foto) sta però cominciando ad alzare la voce: “Il nostro Comune – dice come premessa - ha due caratteristiche: è geograficamente esteso, con più località sparse e inoltre vi risiedono molti anziani che proprio alle Poste vanno a riscuotere la pensione. Siamo già in inverno e non tollerabile che il lavoro sia concentrato in soli tre giorni, con ingressi contingentati e i nostri anziani costretti a stare fisicamente assembrati all’aperto, perché le giornate sono molto fredde o piovose. E dire che peraltro disponiamo di un locale abbastanza ampio. Queste situazioni sono state fatte presenti nella lettera che mesi addietro abbiamo inviato alla direzione dell’azienda: che almeno aprissero il sabato!”. Ricordiamo che a Caprese è ovviamente l’unico ufficio presente in tutto il territorio e che i più vicini sono quelli di Pieve Santo Stefano e di Anghiari. “Il nostro Comune – ricorda Baroni – ha sempre partecipato agli incontri tenuti alle Nuvole a Roma: in quelle circostanza, mi sono sentito rispondere che Poste Italiane avrebbe investito qui da noi. In effetti, un rinnovamento logistico è stato apportato, con anche la rampa per anziani e disabili e questo va bene, ma se poi il funzionamento è ridotto a poco serve. Spero semmai che questo non debba essere interpretato come segnale di chiusura, né può continuare a essere valida la giustificazione del Covid-19: qui il disagio comincia a essere palese”.
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