Volano i fatturati di Unoaerre grazie alla famiglia Squarcialupi

Fatturato da 245 milioni di euro con un +38% rispetto al risultato dell'anno precedente
Il fatturato 2021 di Unoaerre è arrivato a 245 milioni di euro, +38% rispetto al risultato pre Covid del 2019 e con gli utili netti che sfiorano i 6 milioni (5.905.399). Non solo: organico infoltito, cassa integrazione zero, turn over che offre spazio alle nuove generazioni, innovazione. L’export vola con un “impetuoso” +40%, e il brand che nel 2026 compie un secolo di vita ha la freschezza e l’esuberanza di un giovanotto. Dieci anni fa, nel 2012, la famiglia Squarcialupi con l’imprenditore Sergio, salvò la Unoaerre dal tracollo. L’artefice del successo di Chimet, formatosi alla Gori e Zucchi, rimise in carreggiata l’azienda che da via Fiorentina si trasferì a San Zeno. Acquisizione, riorganizzazione e rilancio. Unoaerre riscopre appieno “l’orgoglio interno all’azienda” di nuovo “leader del mercato” capace di dare “un forte segnale di discontinuità rispetto al passato, riuscendo a dimostrarsi ‘resiliente’ e in grado di cogliere le opportunità, anche di cambiamento”. A favorire gli obiettivi di Unoaerre Industries c’è il fatto di essere parte di un gruppo industriale sotto il controllo di Zeor Finanziaria Spa, in sinergia con la consociata Chimet S.p.A. Collaborazione preziosa quella tra le due aziende di famiglia, il colosso che recupera metalli preziosi e la fabbrica che interpreta e declina il metallo prezioso con forme classiche e di tendenza. Unoaerre nel 2021 ha anche acquistato il 100% della partecipazione di Eclat S.r.l. Strategica anche l’acquisizione del 68% della storica galvanotecnica Ercolani. Il barometro di Unoaerre indica bel tempo.
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