Guerra Ucraina-Russia, i servizi russi accusano Kiev (che nega)
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“Una donna ucraina che ha ucciso Dugina è fuggita in Estonia”
Èil 180esimo giorno di guerra. La Russia potrebbe compiere azioni «terribili e particolarmente crudeli» in settimana in occasione della festa per l'indipendenza dell'Ucraina: è allarme lanciato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Una provocazione da Mosca, secondo quanto trapela, potrebbe essere l'avvio del processo pubblico in Russia ai combattenti ucraini catturati durante l'assedio di Mariupol. «Se la nostra gente viene portata in questi contesti in violazione di tutti gli accordi e le regole internazionali», ha dichiarato il leader di Kiev, «non ci saranno più conversazioni o negoziati con la Russia». Un altro scenario potrebbe essere che Mosca ordini l'aumento dei bombardamenti, ha spiegato il braccio destro di Zelensky, Mikhailo Podolyak, perché la Russia «è uno stato arcaico che lega le sue azioni a determinate date». Kiev, quindi, si blinda e proibisce le manifestazioni per l’Indipendenza, mentre i primi segnali di un intensificazione dei movimenti russi ci sono già. Il comando operativo ucraino sul fronte sud ha fatto sapere che le forze di invasione stanno aumentando il numero delle navi dotate di missili da crociera nel Mar Nero. La Pravda ucraina, inoltre, ha registrato la fibrillazione degli «organi di propaganda russa» dopo l'uccisione di Darya Dugina, vittima di un'autobomba che forse era indirizzata al padre Alexander, considerato l'ideologo di Putin. Una morte dietro cui ci sarebbe la mano di un gruppo di partigiani russi, secondo quanto riferisce Ilya Ponomarev, un ex membro della Duma russa espulso per attività anti-Cremlino.
L'evoluzione della guerra è stata al centro di un colloquio telefonico a quattro tra Biden, Johnson, Macron e Scholz. I leader di Usa, Gran Bretagna, Francia e Germania «hanno ribadito il continuo supporto agli sforzi dell'Ucraina» e «hanno discusso della situazione alla centrale nucleare di Zaporizhzhia», sottolineando la «necessità di evitare operazioni militari vicino all'impianto e l'importanza della visita dell'Aiea appena possibile per accertare lo stato del sistema di sicurezza».
19.40 – Azov: la presunta assassina di Dugina non è mai stata una di noi
Natalia Vovk, la donna ucraina indicata dai servizi russi come autrice dell'omicidio di Darya Dugina (nella foto), «non ha mai servito nelle Forze speciali Azov della Guardia nazionale dell'Ucraina». Lo ha dichiarato la Guardia nazionale dell'Ucraina sulla propria pagina Facebook, citata dal giornale Ukrainska Pravda. «I media russi stanno diffondendo informazioni secondo cui l'Fsb (l'intelligence di Mosca) riporta che l'omicidio della figlia di Alexander Dugin è stato preparato e commesso dai servizi segreti ucraini», è scritto sulla piattaforma social. «Inoltre, i propagandisti russi riportano che Vovk aveva prestato servizio nel battaglione ucraino Azov, cercando così di giustificare tra i propri cittadini la decisione di riconoscere l'unità della Guardia Nazionale dell'Ucraina come organizzazione terroristica, mostrando ai russi crimini commessi da Azov nel territorio della Federazione Russa», si aggiunge. In una conferenza stampa riportata da Ukrainska Pravda, un soldato di Azov ha affermato che «i documenti forniti dai nemici appartengono a una persona che non è un soldato del battaglione Azov. La nostra divisa militare è MultiCam (a motivo mimetico). Tutti i nostri documenti contengono foto di noi vestiti con l'uniforme MultiCam. La donna al telegiornale indossa l'uniforme della Guardia nazionale ucraina». Secondo il difensore ucraino, la carta d'identità della donna sarebbe stata alterata dai russi: «È un falso di bassa qualità, fatto in fretta», ha denunciato.
19.35 – Kiev: missili sul ponte Antonivka nella regione di Kherson
Le Forze armate ucraine hanno nuovamente colpito il ponte di Antonivka nella regione di Kherson. In un post sulla sua pagina Facebook, Serhii Khlan, deputato del Consiglio regionale, ha scritto: «Le Forze Armate dell'Ucraina stanno colpendo di nuovo il ponte di Antonivka... Stiamo sfiancando il nemico nella regione di Kherson». Lo riporta Ukrinform. «Le informazioni sulle esplosioni arrivano da diverse aree. Sono state colpite postazioni militari a Nova Kakhovka, Tavriysk, Malokakhovka, Kakhovka e Chornobaivka. Stiamo aspettando i dati ufficiali», ha scritto Khlan. Come riportato da Ukrinform, dopo che le forze armate ucraine hanno lanciato il quarto attacco al ponte di Antonivka, il personale militare russo ha iniziato a portare le proprie famiglie fuori da Kherson. Il ponte Antonivka, inaugurato nel 1985, collega Kherson con la riva sinistra del fiume Dnipro.
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