Sansepolcro: consegnato ieri il premio "Cultura della Pace"

Bergonzoni: "Questa città è diventata una mia seconda casa"
“D’ora in poi, Sansepolcro è diventata una mia piccola seconda casa. Mi sono accorto con gioia di essere stato ospitato in questa casa e con onore mi metto nella schiera di coloro che in passato hanno ricevuto il premio”. Questo il commento di Alessandro Bergonzoni, il noto attore, autore e scrittore bolognese che ieri era nella città biturgense per ricevere il premio nazionale “Cultura della Pace”, del quale si è aggiudicato la 16esima edizione. “Ero stato in passato qui nel 2013 per uno spettacolo, quando vinse Marco Paolini – ha poi ricordato - e più volte mi ci sono fermato quando andavo a Città di Castello a vedere le opere di Alberto Burri”. Ebbene, stavolta Bergonzoni ha fatto “conoscenza” anche con Piero della Francesca nella visita al museo civico organizzata dall’Associazione Cultura della Pace ed estesa anche a Enrico De Angelis, vincitore del premio nazionale “Nonviolenza” e a Mao Valpiana, presidente del movimento nonviolento, che ora è “Ambasciatore della Cultura della Pace”. Nel pomeriggio, poi, l’atto protocollare all’auditorium di Santa Chiara. “Sono molto contento, anche se ritengo che questo premio sia per me eccessivo – ha proseguito Bergonzoni – pensando a soldati, bambini, persone morte e tanto altro. Mi ritengo soltanto un piccolo “ponte” sul quale si deve camminare per passare da una riva all’altra, quella che divide amici e nemici, vincenti e perdenti e così via. Mi dispiace che parole quali pacifisti e buonisti siano diventati termini visti con accezione negativa: è ora di iniziare il periodo del ragionamento, ma i venditori di armi – che hanno ben chiaro il concetto – insistono con il loro mercato e con la schiavizzazione dei popoli. Il premio che viene consegnato a Sansepolcro non lavora sulle fazioni o sulle posizioni, ma sull’animo e su un concetto spirituale elevato”. E il valore della parola, determinante quest’anno per l’assegnazione del premio? “La parola deve essere recuperata. Sembra che io con le parole ci giochi, ma in realtà sono le parole che ci dicono: svegliatevi, trovate un senso. Che cosa dobbiamo aspettare, l’estinzione?”. Soddisfatto anche Enrico De Angelis, il critico musicale che ha coniato l’idioma “canzone d’autore”: “Mi ha sorpreso il fatto di essere stato assegnato un riconoscimento a chi si è occupato di pace attraverso la canzone, strumento espressivo formidabile e quotidiano. Se autentica, la canzone incide molto nella nostra sensibilità: temi quali pace e solidarietà sono stati i primi affrontati sai cantautori negli anni ‘60”. E da ieri, il parco pubblico del Campaccio è intitolato a David Maria Sassoli, il giornalista Rai che è stato presidente del Parlamento Europeo e socio onorario dell’Associazione Cultura della Pace di Sansepolcro.
La foto ricordo ieri mattina al museo civico con i vincitori delle due sezioni
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