Rubrica Tecnologia

Addio censura, Facebook e Instragram potrebbero rimuovere il bando sui capezzoli femminili

Il comitato etico creato da Zuckerberg ha invitato Meta a superare il divieto

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La moderazione dei contenuti sui social è un campo minato. Lo sa bene Mark Zuckerberg che ancora non è riuscito a venire a capo del problema. Uno dei temi più dibattuti (la censura dei capezzoli femminili) potrebbe però finalmente essere prossimo all'archiviazione.

A oltre dieci anni dalla protesta di un gruppo di mamme per aver cancellato dei post sull'allattamento e alle lotte del movimento Free the Nipple contro la censura del nudo femminile, Facebook e Instagram hanno ricevuto un ammonimento da parte del Oversight Board, un comitato composto da accademici, giuristi ed esperti messo in piedi nel 2020 da Mark Zuckeberg per dirimere questioni etiche e politche delle sue piattaforme. 

La censura, storicamente rivolta solo al torso femminile e non a quello maschile, ha scatenato negli anni polemiche e dibattiti sulle regole delle piattaforme soprattutto quando ha colpito addirittura famose opere d'arte. 

L'osservazione del gruppo di esperti è arrivata dopo la censura da parte dei social dei post di un profilo gestito da una coppia americana transgender. Raccoglieva fondi per un intervento chirurgico e i contenuti riportavano la foto del petto nudo di una persona, con i capezzoli coperti e accompagnati da informazioni riguardo l'assistenza sanitaria per le persone transgender, le operazioni di chirurgia al seno e link per raccolte fondi di beneficenza.

Sono stati rimossi e poi ripristinati dopo il ricorso dalla coppia. Da qui l'osservazione del comitato sulla rimozione "non in linea con i valori o le responsabilità in materia di diritti umani di Meta" e sul fatto che "le politiche dell'azienda sulla nudità degli adulti comportano barriere all'espressione per le donne, i trans e le persone non binarie di genere sulle sue piattaforme".

L'Oversight Board ha raccomandato dunque a Meta di modificare le sue regole "sulla nudità degli adulti e sull'attività sessuale in modo che siano più chiare e disciplinate dagli standard internazionali sui diritti umani".

Meta ha 60 giorni di tempo per recepire la raccomandazione ma  attraverso un portavoce ha già fatto sapere che "accoglie con favore la decisione del consiglio su questo caso" e di essere a conoscenza che "si può fare di più per supportare la comunità LGBTQ+, e questo significa lavorare con esperti e organizzazioni su una serie di problemi e miglioramenti del prodotto".

Sembrerebbe dunque il via libera per il superamento di una censura incomprensibile e contestata nel corso degli anni da tanti. In prima fila in particolare Free The Nipples (Libera i capezzoli) movimento per la parità dei sessi e la libertà di espressione che mira a eliminare la discriminazione nei confronti delle donne e a rimuovere le restrizioni legali sulla mostra del seno femminile.

Il movimento ha iniziato la sua attività sul web nel 2012 ma successivamente si è distinto anche con altre forme di protesta tra cui marce, performance artistiche e azioni legali. L'obiettivo principale del movimento è smantellare la doppia morale per cui è considerato accettabile mostrare i seni maschili, ma non quelli femminili. Grazie all'ammonimento inviato dal comitato etico voluto da Zuckerberg un importante successo potrebbe essere ormai questioni di giorni. 

Notizia e Foto tratte da Tiscali
© Riproduzione riservata
21/01/2023 07:09:27


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