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Cisgiordania, raid dell’esercito israeliano

Almeno tredici palestinesi uccisi nel campo profughi di Jenin

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Sono almeno 13 i palestinesi uccisi in un raid dell'esercito israeliano nel capo profughi di Jenin, nel nord della Cisgiordania. Lo ha confermato il ministero della Salute locale, che parla anche di 20 feriti, di cui 4 gravi. Tra i morti c'è anche un’anziana di 60 anni. L'esercito israeliano ha riferito di aver fatto ingresso nel campo per «catturare un terrorista di spicco, uno dei comandanti locali della Jihad islamica che ha progettato un grave attentato da realizzarsi nell'immediato», dicono fonti militari. L’operazione sarebbe stata condotta di concerto con la polizia israeliana. Sempre secondo l’esercito israeliano, ci sarebbero stati «prolungati scontri a fuoco durante i quali miliziani palestinesi sono riusciti ad abbattere un drone dell'esercito», due terroristi sarebbero stati uccisi «mentre tentavano di scappare dall'edificio in cui erano stati circondati» e uno catturato. L'esercito afferma anche di essere al corrente che nel corso degli scontri a fuoco avvenuti oggi a Jenin «è stata colpita anche una civile palestinese» e che «le circostanze di questo episodio verranno ora accertate».
Gas lacrimogeni nell’ospedale e divieto di evacuare i feriti
Di tutt’altro avviso sono le autorità palestinesi. Quanto sta accadendo nel campo profughi di Jenin «è un massacro compiuto dal governo di occupazione israeliano con la complicità della comunità internazionale che resta in silenzio», ha dichiarato il portavoce della presidenza palestinese, Nabil Abu Rudeineh. «L'inazione ed il silenzio internazionale – ha aggiunto – sono ciò che incoraggia il governo di occupazione a commettere massacri contro la nostra gente di fronte al mondo e a continuare la sua politica di escalation». Secondo quanto ha raccontato Akram Rajoub, governatore di Jenin, ad Associated Press, l'esercito israeliano ha impedito alle squadre mediche di evacuare i feriti, e i militari hanno sparato gas lacrimogeni che sono penetrati nell'ospedale governativo, colpendo i neonati e interrompendo gli interventi chirurgici. Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale, mentre Hamas ha annunciato che la sua risposta «non tarderà ad arrivare».

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
26/01/2023 14:26:54


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