Tentano la "rapina del secolo" all'aeroporto di Santiago del Cile

L'assalto del commando per 32 milioni di dollari
Nel crescente senso di insicurezza che affligge il Cile, e che si riflette nel desolante aumento della criminalità secondo i dati ufficiali, una rapina mal riuscita ai danni di un portavalori all'aeroporto di Santiago ha riportato i riflettori su una delle questioni più complesse per l'amministrazione del presidente Gabriel Boric. L'incidente ha provocato la morte di due persone dopo una sparatoria avvenuta proprio sulla pista. L'assalto è avvenuto intorno alle 7.50 (ora locale), quando un commando di 12 persone con armi automatiche è entrato nel settore W dell'aeroporto a bordo di tre veicoli con l'obiettivo di rapinare il camion che trasportava circa 32 milioni di dollari provenienti da Miami. Il denaro doveva essere trasferito in varie banche cilene. Il gruppo ha avuto accesso al luogo dopo aver picchiato una guardia di sicurezza della Direzione Generale dell'Aeronautica Civile (DGAC), che è stata derubata della sua arma, e poi ha superato la prima recinzione di sicurezza abbattendo le serrature con i loro veicoli. Secondo fonti della polizia, i criminali "volevano fare una nuova rapina del secolo", in riferimento a quella avvenuta nel marzo 2020 quando furono rubati 14 milioni di dollari e un milione di euro sempre da un portavalori all'aeroporto. Per questo motivo erano molto organizzati, avevano informazioni preliminari e utilizzavano documenti d'identità falsi. Una volta entrati nell'aeroporto, i criminali hanno ingaggiato una sparatoria con i membri dell'unità AVSEC (Aviation Security), un'unità della DGAC dedicata alla lotta contro i crimini legati all'aviazione civile. In quel momento è scoppiata una sparatoria sotto l'aereo che trasportava il denaro. Lo scontro ha causato la morte di due persone: un agente e un criminale. Il resto della banda è scappata senza portare via il bottino.
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