La7 sospende Non è l’Arena, Giletti: “Perquisizioni in casa mia? Falso”
Il conduttore: «Prendo atto, 35 persone a casa senza preavviso». Mentana: «No comment»
Terremoto a La7. L’emittente tv del gruppo Cairo ha deciso di sospendere la produzione del programma Non è l'Arena che da domenica prossima non sarà in onda. Lo rende noto la stessa La7, che «ringrazia Massimo Giletti per il lavoro svolto in questi sei anni con passione e dedizione». Giletti, viene detto in una formula che suona molto standard, rimane a disposizione dell’azienda. Contattato da AdnKronos, il conduttore espresso il suo disappunto: «Prendo atto della decisione di La7. In questo momento, l'unico mio pensiero va alle 35 persone che lavorano con me da anni e che da un giorno all'altro, senza alcun preavviso, vengono lasciate per strada». Dietro la sospensione ci sarebbe una disparità di vedute tra il conduttore e il direttore di rete Andrea Salerno sul taglio del programma, in particolare sulle puntate dedicate alla mafia e alla partecipazione di Salvatore Baiardo, l’ex tuttofare dei fratelli Graviano. Le dichiarazioni sulla latitanza di Matteo Messina Denaro e in seguito sul suo arresto avevano fatto discutere e non a tutti erano piaciute. Anche le voci, circolate nelle ultime settimane, su un possibile passaggio di Giletti alla Rai a trazione centrodestra, avrebbero contribuito alla decisione di chiudere il talk della domenica sera. La presentazione dei palinsesti Rai per la prossima stagione sarà a giugno. Problemi in casa La7 sarebbero nati anche in relazione alla non soddisfacente raccolta pubblicitaria del programma. Il direttore del Tg di La7 Enrico Mentana ha diffuso la notizia sui social, accompagnandola a un enigmatico «no comment». In sostituzione di Non è l’Arena dovrebbe arrivare un nuovo programma condotto da Carlo Lucarelli. In serata è arrivata la smentita di Giletti in relazione alle voci diffuse da alcuni media di perquisizioni della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) nella sua abitazione: «Una notizia falsa», ha dichiarato il conduttore all’Agi. «Tutto si chiarirà al momento giusto» ha aggiunto poi all’Ansa: «Ognuno ha la sua versione. Non voglio aggiungere altro, non parlo, penso solo ai miei, ai 35 che lavorano con me e si ritrovano ora sbattuti fuori dopo 6 anni. Io ho le spalle larghe, penso solo a loro». Quanto alle voci di perquisizioni spiega: «Tutto falso, non c'è stata nessuna perquisizione nella mia abitazione. Nessuna notifica delle forze dell'ordine, nulla di nulla. Del resto era tutto facilmente verificabile e riscontrabile».
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