“Dio salvi Re Carlo”: gli occhi del mondo sull’incoronazione
Carlo III ha ricevuto la corona alle 13 in punto, poi è stata la volta di Camilla
Carlo III è stato intronizzato, ultima fase della sua incoronazione. Seduto sul trono, col capo coperto dalla corona, ha ricevuto il giuramento di fedeltà del figlio ed erede William. Poi è stato pronunciato il giuramento di fedeltà del pubblico, «l’omaggio del popolo» a cui si sono uniti quanto lo volevano, nell'abbazia e davanti agli schermi, pronunciando le parole: «Giuro vera lealtà a Sua Maestà, i suoi eredi e successori, in base alla legge. Dio aiutami». «Incoroniamo un re che serva». Lo ha detto l'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, primate della Chiesa anglicana e officiante chiamato a presiedere il rito dell'incoronazione, leggendo il suo sermone all'abbazia di Westminster. Per poi aggiungere: «Ciò che viene fatto oggi è per il bene di tutti. Perché Gesù Cristo ha annunciato un regno in cui i poveri e gli oppressi sono liberati dalle catene dell'ingiustizia». Ha ricordato che «Gesù Cristo fu unto non per essere servito, ma per servire» e ha aggiunto rivolgendosi a re Carlo III e alla regina Camilla: «Il peso del compito affidatovi oggi, Vostre Maestà, è sopportabile solo grazie allo spirito di Dio». L'arcivescovo ha anche parlato delle priorità del re come monarca, compreso «il modo in cui cresciamo e incoraggiamo i giovani, nella conservazione del mondo naturale».
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