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È morto Pete Brown, paroliere dell’era psichedelica con i Cream

Aveva 82 anni, ha scritto «I Feel Free», l’inno hippy «Sunshine of Your Love» e «White Room»

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Pete Brown, figura di culto della poesia, del rock, della psichedelia e del rhythm and blues britannici, autore dei testi di molte canzoni della band dei Cream, è morto venerdì 19 maggio all'età di 82 anni a Londra. Da diversi anni conviveva con quelle che recentemente aveva descritto come «varie forme di cancro». Brown è ricordato soprattutto per la sua lunga collaborazione creativa con il compositore, cantante e bassista britannico Jack Bruce, conosciuto principalmente per la sua attività nei Cream con Eric Clapton e Ginger Baker, iniziata nel 1965 e durata fino alla morte di quest'ultimo nel 2014. Brown fu invitato dal batterista Ginger Baker a contribuire alla stesura del singolo di debutto dei Cream, la band psych-rock di cui facevano parte anche Jack Bruce ed Eric Clapton. Brown avrebbe poi scritto i testi di canzoni dei Cream come la loro prima hit da Top 20 «I Feel Free», l’inno hippy «Sunshine of Your Love» e «White Room», il cui testo oscuramente trip-out è stato fonte di fascino per generazioni di ascoltatori.

«Dance the Night Away», invece, è stata ispirata dal «sesso e dal ballo che mi hanno ancorato molto e mi hanno fatto superare quel periodo in cui avevo attacchi di panico» dopo una brutta esperienza con le droghe, aveva spiegato il paroliere in un’intervista. Pete Brown rimase il paroliere di riferimento di Jack Bruce per la maggior parte dei suoi album da solista dopo lo scioglimento dei Cream nel 1968, dall’acclamato debutto «Songs for a Tailor», un successo da Top 10 nel Regno Unito nel 1969, a «Silver Rails» nel 2014.

Ma la carriera di Pete Brown ha preceduto di molto i Cream e ha portato avanti numerosi progetti creativi distinti. Nato nel Surrey nel 1940, iniziò a scrivere poesie durante l'adolescenza e divenne un importante sostenitore della poesia Beat britannica, anche in collaborazione con Mike Horovitz: recitarono i loro lavori alla Royal Albert Hall di Londra nel 1965 insieme a icone della poesia Beat americana come Allen Ginsberg e Gregory Corso. Brown iniziò poi a combinare il suo lavoro di performance dal vivo con musicisti, tra cui un gruppo con Horovitz, New Departures; un altro partner è stato il chitarrista folk Davey Graham.

All’inizio degli anni Sessanta Brown formò la First Real Poetry Band, che recitava poesie davanti a un quartetto di musicisti jazz tra cui il chitarrista John McLaughlin (in seguito una delle figure più stimate del jazz britannico per il suo lavoro con il Miles Davis del periodo elettrico), e tenne happening di poesia jazz al Marquee Club di Londra. Dopo il lavoro con i Cream e il crescente impegno nel canto, nacque una nuova band di jazz e blues psichedelico, Pete Brown and the Battered Ornaments, dalla quale venne però estromesso dopo l'album del 1969 «A Meal You Can Shake Hands With in the Dark».

Successivamente formò il gruppo Piblokto!, attivo dal 1969 al 1971 con una formazione mutevole e produsse due album molto apprezzati dai fan della psichedelia britannica.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
22/05/2023 06:07:52


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