Salta la trattaiva tra Fimer e la McLaren Greybull: i lavoratori occupano la fabbrica

"Il potenziale investitore ha riproposto condizioni non accettabili"
Tornano le nuvole nel cielo della Fimer di Terranuova Bracciolini: saltata la trattativa con la McLaren Greybull. I lavoratori dopo questa notizia hanno deciso l’occupazione della fabbrica per evitare che qualcuno possa portare via entri via macchinari o altri beni del ciclo produttivo o amministrativo. La Fimer in serata ha diramato un comunicato:
“Tale decisione è stata imposta a causa dell’approccio, dichiaratamente improntato al “prendere o lasciare”, da parte del potenziale investitore McLaren Applied-Greybull Capital il quale, sino all’ultimo, ha preteso di voler imporre le proprie condizioni in merito ad aspetti economico-finanziari fondamentali, “approfittando”, di fatto, dello stato di crisi in cui versa al momento l’azienda”.
“Tra questi occorre menzionare le garanzie pretese sulla totalità degli asset della società, al fine di erogare la somma iniziale di 10 milioni di euro e la prova dell’effettiva disponibilità bancaria della stessa, tutte pretese chiaramente svantaggiose nei confronti dell’azienda e dei suoi creditori. Del tutto inopinatamente e in spregio alle fitte trattative ed interlocuzioni che hanno avuto luogo fin dall’inizio e, dal 17 maggio, in maniera ancora più intensa, il potenziale investitore ha riproposto identiche (peraltro con l’ultima conferma alle ore 22.59 di questa notte) le proprie condizioni, che ben sa essere considerate non ricevibili da Fimer, oltre ad essere, come si evince dall’elaborazione dell’Attestatore, realisticamente non attestabili. Senza dire dell’assai dubbia legittimità e del palese contrasto con l’interesse della società stessa e dei suoi creditori. La trattativa deve dunque malauguratamente considerarsi tramontata, per via dell’ormai acclarata indisponibilità di Mc Laren Applied – Greybull Capital a venire incontro alle quanto mai ragionevoli richieste di Fimer, chiaramente esplicitate nel corso delle interlocuzioni infragiornaliere tra i soggetti in questione. La rinuncia al concordato è quindi l’inevitabile corollario di questo approccio. La società ribadisce che metterà in atto tutto ciò che è nelle sue possibilità per mantenere la continuità delle operazioni, individuando nuove fonti di finanziamento e nuovi partner affidabili per salvaguardare il proprio futuro e quello dei dipendenti”.
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