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Fondo Indennizzo Risparmiatori: aumento con beffa dell’indennizzo agli azionisti di Banca Etruria

"Con questo decreto non si riparano gli errori e inadempienze"

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Sono stati approvati, grazie alla pressione di numerose Associazioni tra cui Federconsumatori, alcuni emendamenti alla legge n. 145/2018 istitutiva del Fondo indennizzi risparmiatori. Il rimborso delle azioni azzerate con il decreto del 2015 verrà elevato dal 30 al 40%.

“Questo aumento – commenta Chiara Rubbiani, Presidente Federconsumatori Arezzo - rischia però di diventare un miraggio poiché il tempo concesso ai risparmiatori per comunicare al FIR il codice IBAN è assolutamente insufficiente: la scadenza è il 31 luglio prossimo. Non solo, con questo decreto non si riparano gli errori e le inadempienze avvenuti durante la lunga fase di esame delle domande presentate e di liquidazione dei primi indennizzi”.

Federconsumatori ricorda i principali: la proroga della Commissione fino al 31 ottobre 2023 è insufficiente per concludere l’esame delle domande ancora in giacenza; non è prevista la riammissione alla procedura di indennizzo di  quei risparmiatori che hanno incolpevolmente commesso errori nella dichiarazione relativa al possesso dei requisiti; non è prevista  la riammissione nemmeno di chi è stato escluso per errori dell’Agenzia delle entrate nel calcolare il patrimonio mobiliare della persona; non sono stati presi in considerazione neanche i numerosi casi di errato indennizzo, dove la liquidazione degli importi è inferiore al dovuto e dove non è stata data alla persona alcuna spiegazione sui motivi.

Infine la data entro la quale occorre comunicare a CONSAP eventuali variazioni dell’IBAN sembra – il testo definitivo non è stato ancora pubblicato - essere fissata al 31 Luglio.

“Chi legifera – sottolinea Rubbiani - dovrebbe sapere che dal 2015 ad oggi, il sistema bancario del territorio è stato rivoluzionato per almeno quattro volte. La costituzione di Nuova Banca Etruria; la sua incorporazione in UBI Banca; l’acquisizione di UBI Banca da parte di Banca Intesa; la cessione di numerose filiali a BPER; la chiusura di filiali con accorpamento dei clienti su quelle rimaste aperte. Per questi motivi a quasi tutti i risparmiatori è stato variato il codice IBAN. Federconsumatori Arezzo dovrà richiamare – ad esempio - oltre 1.300 azionisti per indirizzarli alle rispettive filiali che dovranno certificare il nuovo IBAN; dopodiché il codice IBAN e la scansione della certificazione stessa dovrà essere inserita, persona per persona, sul portale CONSAP. Il tutto entro il 31 Luglio pena, la decadenza del diritto”.

Per questo Federconsumatori parla di “decreto beffa”; una beffa per tutti coloro che non saranno in grado di adempiere a causa dei tempi stretti stabiliti.

“Federconsumatori – annuncia la Presidente - chiederà un incontro a tutti i parlamentari eletti nella circoscrizione. Lo solleciterà anche alla neo eletta parlamentare che è stata per lungo tempo Presidente di un’associazione di risparmiatori traditi da Banca Etruria per sottoporre la questione e chiedere di intervenire per avere più tempo per la certificazione dei nuovi IBAN e per l’inserimento nel portale FIR. Non appena sarà concluso l’iter legislativo in Senato, invieremo una lettera a tutti gli azionisti dell’ex Banca Etruria per informarli sugli sviluppi e per comunicare i tempi e gli adempimenti che dovranno e che dovremo compiere entro la data che verrà approvata dal Parlamento”.     

Redazione
© Riproduzione riservata
28/06/2023 18:15:44


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