Stazione alta velocità Medioetruria: Rfi orientata verso Creti, vicino a Foiano della Chiana
Concluso il tavolo tecnico: una soluzione che va bene all'Umbria, non alla Toscana
Per Rete ferroviaria italiana il luogo migliore in cui in futuro potrebbe essere costruita la nuova stazione dell’Alta velocità MedioEtruria è Creti-Farneta. A stabilirlo è stato il tavolo tecnico (al quale partecipano le Regioni Toscana e Umbria, Rfi e il Ministero dei Trasporti) al termine dell’ultima riunione che si è tenuta giovedì a Roma. «Lo studio di 60 pagine – dice in una nota l’assessore ai Trasporti Enrico Melasecche – condotto in collaborazione fra i tecnici delle due regioni Toscana e Umbria, elaborato dai dirigenti ai massimi livelli di RFI, con i rappresentanti del Ministero, sentite le aziende di trasporto Trenitalia e Italo, valutando circa 30 parametri con le relative ponderazioni - ha stabilito che Creti è la località più adatta, con vari pro e contro relativi a tutte le ipotesi esaminate».
Le proteste Creti, a pochi km dallo svincolo di Foiano della Chiana lungo il raccordo Perugia-Bettolle, era l’ipotesi sostenuta dall’Umbria mentre la Toscana da tempo aveva puntato su Rigutino. E benché si tratti per il momento solo di un’indicazione sul luogo in cui in futuro potrebbe essere possibile costruire la stazione (per ora non sono stanziate somme e la parola definitiva spetterà alla politica), alla Regione Toscana la scelta è andata di traverso. «Avevamo chiesto di tenere conto di una serie di implementazioni riguardo al Tpl e al trasporto su gomma – ha detto all’uscita della riunione l’assessore ai Trasporti Baccelli – che non sono state tenute nella dovuta considerazione; non si capisce come mai si siano limitati solo a questa possibilità. Ancora non abbiamo avuto il documento, poi decideremo il da farsi. Non pensino di realizzare la stazione in Toscana – conclude – senza concertarla con la Regione».
Il comitato Sul piede di guerra anche il comitato aretino che nel tempo ha promosso studi e raccolto migliaia di firme per sostenere l’ipotesi Rigutino. «In questo modo Arezzo viene tagliata fuori – dice Domenico Alberti del comitato Sava – come anche il Casentino e l’Alta valle del Tevere con tutte le grandi aziende che vi insistono; la politica avrebbe sopraffatto le ragioni tecniche». Il comitato ha deciso di prendere carta e penna e di scrivere alla premier Giorgia Meloni «perché il governo approfondisca la localizzazione di MedioEtruria. Realizzare un’opera pubblica di rilancio interprovinciale non può e non deve trascurare il bene comune di tutti i territori coinvolti. La Lega, scegliendo Creti, ha violato un accordo già esistente fra due regioni e ignorato tutti gli studi tecnici. Se saltasse il banco di quest’opera, intanto necessaria in quanto a servizio di tutti, sarebbe una grave condotta di chi oggi governa questo paese».
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