E45: Anas costretta a installare barriere fonoassorbenti in un tratto a Pieve Santo Stefano

Il caso di un'abitazione posta a ridosso della strada: rumori intollerabili per i residenti
Anas installi subito le barriere fonoassorbenti e la rete metallica anche lungo il breve tratto di E45 all’altezza dell’abitazione che si trova a ridosso della superstrada nel Comune di Pieve Santo Stefano e vicino alla carreggiata nord. Il giudice ha dato torto all’ente delle strade relativamente al caso in questione, che riguarda un punto specifico compreso fra l’uscita sud del paese e l’area di servizio Tevere (chilometro progressivo 149,700), dove nella casa sopra ricordata vivono tre persone, che avvertono il forte rumore dei veicoli anche a finestre chiuse. Per meglio spiegare la situazione, poco prima della zona alla quale viene fatto riferimento le barriere vi sono e allora è stato chiesto un prolungamento, né si capisce perché finora non siano state posizionate, nonostante le ripetute richieste inoltrate ad Anas. Il rumore, specie quello prodotto dai tanti autotreni in transito, supera la soglia di tollerabilità e questo lo dicono i dati; mettiamoci poi l’aumento esponenziale del traffico pesante, che di rumore ne emette senza dubbio di più e in continuazione, per capire che questa famiglia non ha insomma un minimo di pace. Dal 2021, la pratica è in mano all’avvocato pievano Francesca Calchetti, legale dei tre residenti e il tribunale di Arezzo ha disposto al proposito una perizia dalla quale è emerso che effettivamente siamo sopra i limiti del consentito, con conseguente danno alla salute. C’è poi un altro problema: dalla strada cadono spesso materiali anche pericolosi, vedi pezzi di guard-rail e segnali stradali; ultimamente – è stato fatto notare dallo stesso avvocato – è piovuto di sotto un pezzo di piombo come se fosse un proiettile, per cui è a rischio anche la sicurezza. Il giudice, una volta valutato l’esito delle perizie con consulente l’ingegner Luciano Mercati di Città di Castello, ha disposto l’apposizione sia delle barriere antirumore che della rete metallica di contenimento per evitare che oggetti di qualsiasi genere e peso possano disgraziatamente rischiare di colpire qualcuno. Anas ha inoltrato reclamo contro questo provvedimento, sostenendo che al posto delle barriere sarebbe stato più opportuno stendere il pavimento fonoassorbente, ma - a seguito dell’integrazione della perizia - il collegio composto da tre giudici di Arezzo ha confermato l’ordinanza di primo grado, per cui adesso Anas dovrà regolarsi di conseguenza con l’apposizione di barriere e rete metallica, altrimenti il gestore della strada – dome recita la giurisprudenza – dovrà risarcire i proprietari degli appartamenti vicino al tratto incriminato per i danni da inquinamento acustico”.

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