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Sestino: le attività di un anno della Confraternita di Misericordia

Un riassunto esplicativo dei servizi fatti nel corso del 2023

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La festa   di San Sebastiano, protettore delle Confraternite di Misericordia, è l’occasione ogni anno per riflettere su vari argomenti connessi con l’attività e la storia della Confraternita di Misericordia: storia secolare. In una lettera inviata a tutte le famiglie, il Consiglio, presieduto da Luciano Crescentini, comunica in un riassunto esplicativo i servizi espletati nel corso del 2023.

“Complessivamente - si scrive alle famiglie – abbiamo effettuato 170 servizi con l’ambulanza e 368 viaggi con le autovetture percorrendo poco meno di 70.000   chilometri”. Numeri che parlano da soli.

“In effetti - continua la comunicazione – a fronte di una popolazione in decrescita, ma sempre più anziana, i bisogni di ciascuno sono in aumento e talvolta siamo in difficoltà a soddisfare le richieste di tutti. Ciò deve far crescere la   consapevolezza che il servizio svolto dalla Confraternita di Misericordia è diventato indispensabile e irrinunciabile”.

I numeri sono chiari ma a ciò deve essere aggiunto che Sestino è tra le montagne dell’Appennino e che i luoghi di cura sono i più lontani rispetto ai servizi svolti nei Comuni di fondovalle. Anche per questo quanti svolgono il quotidiano lavoro in favore delle popolazioni affrontano disagi spesso veramente onerosi da tutti i punti di vista. La speranza è che anche i giovani e quanti sono in salute entrino a pieno titolo nella vita della Confraternita, perché - dice il presidente Crescentini- c’è veramente bisogno di personale.

Se la comunicazione alle famiglie mette in risalto alcuni aspetti della complessità del lavoro degli operatori della Misericordia, non mancano aspetti positivi: “Quello che ci rende particolarmente orgogliosi e che dovrebbe inorgoglire anche tutti noi, è di avere rinnovato, nell’arco di cinque anni, tutto il nostro parco  mezzi, con due ambulanze nuove e due autovetture e così abbiamo ora a disposizione macchine tecnicamente efficienti, dotate delle fondamentali attrezzature elettromedicali e dei moderni sistemi di  comunicazione telematica”.

La festa di San Sebastiano quest’anno ha avuto anche aspetti che vanno oltre l’appuntamento annuale. Infatti è stata riaperta al culto l’attigua chiesa della “Misericodia” o “delle Monache”, chiusa da alcuni anni per motivi di sicurezza relativi al pavimento. L’interessamento del presidente Crescentini e del sindaco Franco Dori, con il consenso del nuovo parroco don Absalonne, ha avuto le autorizzazioni per intervenire e un folto gruppo di volontari ha affrontato tutti i problemi presenti: il pavimento della chiesa è stato riassettato, parti delle pareti rimbiancate e tutti gli arredi restaurati.

Dopo anni la festa, quindi, è stata celebrata con la celebrazione della messa nella storica chiesa, dove è esposto un antico e veneratissimo stendardo con l’immagine della Madonna della Misericordia, datato 1421, recentemente restaurato nel 2002 sotto la guida della dottoressa Paola Refice. Sono stati riattivati anche gli spazi adibiti a sacrestia e la contigua “cappellina”.

Sul retro dello stendardo è raffigurata una Crocifissione, che per le caratteristiche tecniche e i soggetti presenti ha destato l’interesse di molti studiosi in varie pubblicazioni.

Dopo la messa sono stati distribuiti i tradizionali “zuccherini” e il “panino benedetto”, a memoria della carità che la Confraternita nei secoli esercitava verso i poveri. La Confraternita, infatti, nella sua lunga storia ha esercitato assistenza  materiale ma anche spirituale e il soggetto identificativo era appunto la “Madonna  della Misericordia”, veneratissima  sempre, esposta   solennemente o portata in processione nei momenti di grandi  difficoltà, come le epidemie, i terremoti, le guerre.

Da sottolineare che la chiesa è nominata sia “Chiesa delle Monache”, che “Chiesa della Misericordia”. L’edificio, infatti, fu eretto nel 1350, in “suolo lateranense” ma agli inizi del Cinquecento vi fu eretto accanto un monastero di monache agostiniane con il concorso della “Compagnia della SS.ma Vergine della Misericordia con cedere al servizio di esse monache la chiesa, gestita da un cappellano nominato dalla Confraternita”.

Storia, arte, spiritualità, servizi sociali sono lo stigma secolare, ricordati con passione dagli abitanti di Sestino nell’annuale festa di San Sebastiano.

 

 

 

 

(Giancarlo  Renzi)

Redazione
© Riproduzione riservata
23/01/2024 06:33:17


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