Anghiari, una tavola rotonda dal titolo "L’impegnativa eredità di don Milani"
Sarà presente anche l'onorevole Rosy Bindi, presidente del Comitato Nazionale
Il giorno martedì 5 marzo 2024, alle ore 16.30, presso la sala delle conferenze della Misericordia di Anghiari si terrà la tavola rotonda dal titolo: “L’impegnativa eredità di don Milani”. Relatori dell’iniziativa, l’on. Rosy BINDI presidente del Comitato Nazionale per le celebrazioni di don Milani, don Achille ROSSI filosofo, educatore, fondatore de la rivista L’Altrapagina e dell’Oratorio di Rio secco, prof. Mario BRACCI insegnante, esperto in didattica.
Organizzatori dell’iniziativa, FNP/Cisl Arezzo, FNP/Cisl Valtiberina toscana, FNP/Cisl coordinamento di genere Arezzo, Confraternita di Misericordia di Anghiari, patrocinio del Comune di Anghiari e partecipazione organizzativa di ABOCA spa.
A poco più di anno dal suo insediamento, la segreteria provinciale di Arezzo FNP/CISL profondamente rinnovata, coglie con questa pregevole e qualificante iniziativa il meritato riconoscimento per un cammino avviato, verosimilmente sintetizzabile in questo frammento: “Corrilo il rischio, buttati ad occhi bene aperti nella mischia, mischia bene le carte, accorto e leale, fai la tua parte”.
Il buon numero di persone che hanno fattivamente aderito a questa sorta di nuovo corso, oggi percepiscono un forte senso di appartenenza maturato per ‘ somiglianza ‘, per ‘ vicinanza ‘ e per ‘ identificazione ‘, tanto che oggi si riscontra una forte motivazione che spinge ad identificarsi nelle finalità stesse del gruppo e la motivazione finale è il successo di tutti.
In tale contesto, fin troppo ovvio mettere in atto questa tavola rotonda che intende promuovere la conoscenza dell’eredità spirituale, civile e culturale del priore di Barbiana, per riscoprire la figura di un prete fedele alla Chiesa e alla Costituzione italiana, ma scomodo per la sua, rigorosa e coerente, dedizione ai poveri ed emarginati e alla cultura della pace, con scelte che appaiono dirompenti ancora oggi e che (pur nel mutare dei tempi) interpellano le coscienze.
Per noi FNP/CISL, fare memoria non è un vezzo per patiti di nostalgia, né occasione per sfuggire al confronto con i problemi e gli affanni quotidiani. È attenzione e sguardo vigile sulla trama dei processi di lungo periodo. È cura delle radici, è esercizio di discernimento fra ciò che ancora vale e ciò che si è consumato. È prendersi cura della propria identità, è non disperdere la ricchezza e il valore del capitale narrativo della storia da cui si viene, è una solida piattaforma per progettare il futuro che si vuole. A questo, anche a questo, servono alcune ricorrenze.
Un’occasione, per parlare anche di educazione, come arte di coltivare la vita, andando controcorrente in un momento in cui la cultura attuale si sta sbriciolando sotto la spinta di un individualismo distruttivo e senza sbocco. Convinti che educare significa appassionarsi, ricordando che si educa non con quello che si dice, ma con quello che si è. Nella tensione tra passione e rispetto, tra proposta e ascolto, fra presenza e distacco il lavoro educativo diventa un’opera d’amore.
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