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Le “mega pale eoliche” all’assalto delle aree interne della Valtiberina

Il commento dell'ex sindaco di Sestino, Giancarlo Renzi

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“La notizia apparsa su questo giornale può lasciare stupefatti quanti credono nella missione del Ministero dedicato all’ambiente. È stato approntato un nuovo progetto per creare nuovi impianti di “mega pale eoliche” denominato “Energia Monte Petralta”, che interessa più Regioni. Ma quello che pare assurdo è che esso viene impostato sulle aree interne dell’Appennino, cioè quelle aree, in forte spopolamento – è vero - ma che sono “custodi” di un ambiente ancora incontaminato o straordinariamente variegato per i suoi contenuti naturalistici. E verso di esse sono stati erogati non pochi finanziamenti recentemente per consolidare il popolamento, favorire attività consone al turismo, alla cultura locale, al ripopolamento e particolari prodotti identitari.

Quanto interessa Sestino appare ancora più stupefacente, giacché le mega pale - si sottolinea che saranno alte più di 200 metri - non solo interessano territori e percorsi millenari, in anni non lontani individuati – e poi confermati - come “vie” di particolari attrazioni, tanto che attorno figurano “Sentieri di Francesco”, ciclopiste, sentieri del CAI, “Sentiero del Granduca”, oasi di “superstite” presenze vegetali e fauna. Ma soprattutto perché persiste ancora una presenza umana attiva - nel fondovalle con alcune industrie - e sui crinali e pianori con “castelli” centenari, allevamenti di Chianine, zone tartufigene, recupero di antichi casolari per B&B e abitazioni ricercate da famiglie che si trasferiscono dall’estero e dalle città.

Ma più ancora dovrebbe far clamore il fatto che il posizionamento delle mega pale, dopo il collocamento già previsto su percorsi di splendide alture, sono posizionati - secondo la mappa inserita nel sito del Ministero dell’Ambiente - tutte attorno alla Riserva Naturale del Sasso di Simone, dal confine valmarecchiese con Miratoio, ai crinali del Seminico, per continuare sulle alture di Monteromano, Martigliano e al confine con il Parco Interregionale di Carpegna. Insomma, sembra proprio che Riserva, Parco, e Sasso di Simone e Simoncello non significhino niente, che si possono annientare in nome di un “ipotetico” servizio all’economia nazionale. La Riserva – e il Sasso di Simone - sono stati i termini attrattivi di un moderno turismo, di attrazioni culturali oggi conosciute a largo raggio. La ricchezza archeologica – dall’età del neolitico in poi - è attestata; gli insediamenti benedettini sono stati un punto di riferimento religioso, economico, culturale e poi parte della nascita del Rinascimento con l’aggregazione di Sestino alla Toscana dei Medici. Si lavora attualmente per importanti celebrazioni per ricordare Vasari e Cosimo I, personaggi non ignoti a questi paraggi: “ricordi” con ritorno economico.

Questo assedio alla Riserva Naturale e al Sasso di Simone, dovrebbe suscitare - non conosco personalmente prese di posizioni opposte – l’attenzione degli Enti locali, che conoscono bene che cosa ha significato questo “brano” di “aree interne” dell’Appennino tra Massa Trabaria, Montefeltro e Granducato di Toscana.

Sappiamo tutti che gli insediamenti delle mega pale sconsigliano di vivere nelle vicinanze, trasformano la fauna e spesso anche la flora per cause di interconnessione tra microclima, vegetazione e suolo prativo.

Frazioni come Petrella - e case sparse ad essa adiacenti - come Case Barboni, Martigliano, Casale, San Donato - sarebbero le prime a soffrire di un ambiente artefatto, anche rumoroso, e perciò invivibile.

I fondi dati per mantenere vive queste aree interne – milioni, ed altri sono previsti secondo la strategia delle “Aree interne” (SNAI), diventerebbero spese inutili, perché allontanerebbero abitanti, sarebbero abbandonate le abitazioni più soggette a dover convivere con le mega pale, allontanerebbero il turismo, rendendo anche inutili i vari “sentieri” attivi, non favorirebbero il pascolamento degli allevamenti allo stato brado o semibrado. Si spende denaro pubblico e poi si autorizzano operazioni che lo annullano nelle sue finalità. Tutte le politiche per le aree interne, da anni reclamate, diffuse, finanziate - evidentemente non contano nulla per i realizzatori del progetto “Energia Monte Petralta” e per chi lo autorizzano”.

Giancarlo Renzi

Redazione
© Riproduzione riservata
29/03/2024 08:29:11


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