Chi è Karla Sofia Gascón, la prima attrice trans che punta all’Oscar
“Io sono quella che sono, non quella che volete che io sia”
Audace, romantica, intensa, spregiudicata, ma in termini di talento e verità da condividere. Karla Sofia Gascón è la stella polare di questa stagione cinematografica grazie al ruolo-simbolo (e per ora iper celebrata) visto in Emilia Pérez, il musical diretto da Jacques Audiard (uscirà finalmente in sala dal 9 gennaio), rivelazione all’ultimo Festival di Cannes, dove ha vinto il premio corale come miglior attrice, insieme a Zoe Saldaña, Selena Gomez e Adriana Paz. La storia di un narcotrafficante e della sua voglia di diventare donna, e trasformarsi appunto nell’Emilia Perez del titolo, ha conquistato tutti nel rappresentare quel sogno da sempre inseguito, lasciandosi dietro il prossimo passato criminale e losco. “Mi hanno augurato la morte solo perché esisto”, raccontava a Cannes. “Uno dei messaggi del film è che le persone trans sono normali, quella che facciamo del corpo è una nostra decisione, conseguiamo quello che desideriamo, e basta. Non vogliamo essere etichettati, ma avere rispetto com esseri umani”.
Ai Golden Globes, consegnati nella notte dell’Epifania, il film è volato, vincendo quattro premi (tra cui miglior film commedia/brillante), anche se non è riuscito a conquistarlo lei. Sul palco però è salita, insieme al cast, ed è da lì che si è fatta sentire ancora con un discorso accorato, pieno di significati. “Indosso un abito con i colori buddisti” (è una buddista di Nichiren, ndr), ha detto, “perché ho un messaggio per tutti: la luce vince sempre sull’oscurità.
Potete metterci in prigione, potete picchiarci, ma non potete mai portarci via la nostra anima, la nostra resistenza o
la nostra identità. Voglio dirvi: io sono quella che sono e non quella che volete che io sia
Il mondo di Sofia
Nata il 31 marzo nel 1972 ad Alcobendas, la stessa città natale di Penélope Cruz, ha iniziato a recitare dopo aver conseguito una laurea in recitazione presso l'ECAM, apparendo poi in nella soap opera quotidiana spagnola
El súper interpretando un'assistente di volo. Da lì qualche apparizione sul grande schermo (da noi inedita) in
Se buscan fulmontis Me da igual, Box 507, e Say I Do. A convincerla all’ulteriore salto ecco il regista messicano
Julián Pastor, Gascón, al punto da trasferirsi in Messico nel 2009 (ormai la sua nazione d’adozione) per continuare
la carriera di attrice, tra alcune telenovelas e in piccole parti. Il 2016 è l’anno in cui ha dichiarato di essere una donna trans, e due anni dopo, a 46 anni, ha iniziato a sottoporsi alla transizione di genere, pubblicando poi la sua autobiografia (da rintracciare e recuperare), Una historia extraordinaria. Sposata con Marisa Gutiérrez, che ha conosciuto all'età
di 19 anni in una discoteca della sua città natale, insieme hanno una figlia, nata nel 2011.
I precedenti cine-transgender
Parlare dell’universo trans fino al decennio precedente fa sembrava quasi un tabù. Due momenti hanno invece rotto gli schemi: Transamerica, la pellicola interpretata nel 2005 da Felicity Huffman (nominata all’Oscar), nella quale impersonava appunto una donna transgender, in attesa del cambio di sesso. E poi soprattuto Daniela Vega, splendida attrice cilena (transgender nella realtà), venuta alla ribalta grazie a Una donna fantastica, diretta da Sebastián Lelio (la pellicola conquistò l’Oscar come miglior film straniero), dandole la giusta e meritata attenzione, tanto da essere inserita nel 2018 da Time tra le 100 persone più influenti nel mondo. Identità di genere e inclusione: due temi di grande attualità, se parliamo anche di quanto è accaduto ad Ellen Page, oggi Elliot Page, rivendicando la propria natura senza paura di esporsi, senza timore di lasciarsi dietro chi era. Karla Sofia Gascón rappresenta, però, una nuova ventata in termini di apertura, e agli Oscar potrebbe davvero ambire a conquistare la statuetta, diventando così la prima attrice trans a realizzare qualcosa di mai visto e inesplorato.
Andrea Giordano
Karla Sofia Gascón (Ansa)
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