Acque interne in crisi: serve un piano pubblico per tutelare beni comuni e comunità

Sinistra Italiana Federazione di Perugia: Preoccupante quanto accaduto alla diga di Montedoglio
Sinistra Italiana esprime forte preoccupazione per la situazione critica delle acque interne della Valtiberina, Un doveroso plauso va all’impegno delle libere associazioni di privati cittadini che in solitudine e con le proprie forze lavorano alacremente per contrastare questi fenomeni, ma riteniamo doveroso sottolineare come non si debba pretendere che la società civile supplisca alle carenze delle istituzioni. È notizia di pochissimi giorni fa infatti la scoperta, frutto del coraggio di pescatori sportivi e cittadini attivi, di un chilometro di reti illegali al lago di Montedoglio, a cui va aggiunta la drammatica situazione del tratto “No Kill” del Tevere denunciata dall’associazionismo locale, un tempo esempio virtuoso e motore turistico con oltre 2.000 presenze annue, oggi l’emblema di un sistema in una crisi che può essere irreversibile se non affrontata tempestivamente. La scomparsa delle trote autoctone, l’assenza di controlli, il mancato controllo della fauna predatoria, il bracconaggio sistemico e l’inquinamento da scarichi occasionali raccontano un drastico calo di attenzione delle istituzioni nella difesa dell’ecosistema di questo territorio. Un degrado che colpisce l’ambiente e impoverisce le comunità, cancellando posti di lavoro e marginalizzando un’intera area. Le vicende segnalate da privati cittadini in questi giorni dimostrano che senza presidio delle istituzioni, senza welfare ambientale e senza partecipazione democratica, i beni comuni muoiono. Sinistra Italiana porterà questa battaglia in tutti i livelli istituzionali in cui è presente. Ci impegniamo ad aprire un’interlocuzione con chi, ogni giorno, difende i territori. Lanciamo la necessità di un piano pubblico strutturale, finanziato e partecipato tra le istituzioni e le realtà locali e un tavolo di confronto tra le realtà pubbliche interessate e le associazioni che operano sul territorio. La tutela dell’ambiente non può essere delegata alla buona volontà dei volontari, ma deve diventare una priorità pubblica.
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