E' allarme bracconaggio a Montedoglio, Ruscelli: "A rischio l'intero ecosistema"

Il presidente di Fipsas: "Disponibili a lavorare accanto alle guardie ittiche e alla forestale"
“L’allarme del bracconaggio ittico è purtroppo sempre attuale”. Le parole sono quelle di Francesco Ruscelli, presidente della sezione provinciale di Arezzo della Fipsas (Federazione Italiana Pesca Sportiva Attività Subacquee Nuoto Pinnato), a distanza di pochi giorni dall’episodio che si è verificato nell’invaso di Montedoglio. La settimana scorsa, infatti, alcuni pescatori sportivi in collaborazione con i carabinieri forestali della Stazione di Sansepolcro, hanno ritrovato vari chilometri di reti da pesca pronte per essere – probabilmente per l’ennesima volta – calate su Montedoglio; esattamente nella zona di San Pietro, nel Comune biturgense, dove l’acqua è più bassa e zona tipica per la riproduzione. I bracconieri, insieme a diversi chilogrammi di mangime, le avevano nascoste sotto il pelo dell’acqua: l’Eaut, però, quale ente gestore dell’invaso ha deciso di abbassare il livello e tutte le reti stoccate in delle ceste sono venute a galla. “Le reti da pesca illegali non solo mettono a rischio la fauna ittica, ma compromettono l’intero equilibrio dell’ecosistema oltre ad alimentare un mercato illegale, pericoloso anche per la salute – puntualizza il presidente Ruscelli - questa ennesima vicenda riaccende i riflettori sulla necessità di una riqualificazione giuridica del reato di bracconaggio ittico e sulla necessità di trasformarlo da contravvenzione a vero e proprio delitto per aumentarne l’efficacia deterrente e punitiva. Il Parlamento deve approvare in via definitiva: il disegno di legge che irrigidisce le pene per segnare un passo avanti decisivo nella tutela dei nostri ambienti acquatici e della fauna ittica. Un ringraziamento particolare, va ai pescatori, le vere e uniche sentinella del territorio”. E il presidente della Fipsas aretina puntualizza un altro aspetto. “Siamo disponibili a lavorare insieme alle proprie guardie ittiche e alla forestale per creare le condizioni per il miglior controllo possibile anche nelle acque di Montedoglio. Per fare questo il lago va però gestito. Ne parleremo il 17 maggio in un importante convegno che si terrà a Pieve Santo Stefano insieme ai sindaci e a tutte le istituzioni che hanno competenza sul lago, con la partecipazione dei pescatori”. Il convegno in programma per le ore 9.30 di sabato 17 maggio al Teatro Papini di Pieve Santo Stefano, infatti, sarà dedicato alla valorizzazione della pesca sportiva sul Lago di Montedoglio, come leva non solo sociale ma anche di marketing territoriale. Patrocinato dai Comuni tiberini che si affacciano sul lago, vedrà la partecipazione di sindaci, rappresentanti istituzionali della Regione Toscana, tecnici dell’EAUT, responsabili dei livelli istituzionali che hanno competenza sul lago, associazioni e pescatori del territorio. L’obiettivo è quello di costruire un modello di gestione sostenibile per il lago, in grado di contrastare il bracconaggio ittico e promuovere un controllo efficace attraverso la presenza costante delle guardie. “La pesca sportiva – conclude Ruscelli - può e deve convivere con molte altre attività di valorizzazione del lago: un’opportunità concreta per tutto il territorio”.
Commenta per primo.