Provincia di Arezzo bloccata: il presidente Polcri si reca dal Prefetto Di Nuzzo

"Il consiglio é offuscata dalla campagna elettorale per le regionali: io non mi candido"
Questa mattina, mercoledì 2 luglio, il Presidente della Provincia di Arezzo Alessandro Polcri si è recato dal Prefetto Dottor Clemente Di Nuzzo per un colloquio.
Il Presidente della Provincia di Arezzo, Alessandro Polcri dichiara :
“Ringrazio il Prefetto di Arezzo, Dr. Clemente Di Nuzzo, per la disponibilità e l’attenzione che da sempre dimostra nei confronti del territorio e dell’Ente provinciale. Ho ritenuto importante metterlo a conoscenza delle reali criticità connesse al conto consuntivo. Desidero chiarire che il Rendiconto di gestione relativo all’anno 2024 è stato già adottato in prima seduta dal Consiglio Provinciale, ed è stato altresì approvato dall’Assemblea dei Sindaci, con una significativa partecipazione di 30 sindaci su 36. Tuttavia, in seguito, è venuto meno il numero legale necessario alla ratifica definitiva da parte del Consiglio Provinciale. L’approvazione del Rendiconto rappresenta un atto dovuto, indispensabile per garantire la stabilità dell’Ente nello svolgimento delle sue funzioni fondamentali, nonché per dare concreta attuazione alle scelte strategiche già assunte. Per tali ragioni rivolgo un appello ai Consiglieri Provinciali, al loro senso di responsabilità e alla loro ragionevolezza, affinché procedano all’approvazione del conto consuntivo, atto imprescindibile per non compromettere la sopravvivenza dell’Ente. Un’eventuale mancata approvazione potrebbe infatti arrecare un grave danno, in primo luogo ai dipendenti provinciali, con il blocco delle assunzioni; inoltre, paralizzerebbe la macchina amministrativa, impedendo l’accesso alla leva dell’indebitamento necessario per numerosi investimenti pubblici in corso. A ciò si aggiungerebbero la riduzione dei trasferimenti statali, la decurtazione del fondo di riequilibrio e l’incapacità di utilizzare l’avanzo libero per far fronte all’aumento dei costi energetici negli istituti scolastici previsto per i mesi di settembre e ottobre. Si tratterebbe, dunque, di una situazione “non auspicabile”. Per questo motivo rinnovo l’invito al senso di responsabilità, confidando nel ruolo attribuito dalla legge ai Consiglieri, in quanto rappresentanti dell’Ente, affinché si proceda quanto prima all’approvazione del rendiconto. Il mancato via libera paralizzerebbe l’Ente stesso, causando un danno a tutti i soggetti che da esso dipendono: dai dipendenti provinciali, ai cittadini e ai Comuni, che subirebbero quest’ultimi forti ripercussioni sugli investimenti nei rispettivi territori. È mia intenzione effettuare un passaggio preliminare sul rendiconto convocando i capigruppo, al fine di individuare congiuntamente una data utile per la convocazione di una seduta ordinaria. Lavorare nell’interesse esclusivo del territorio, senza personalismi, è il mio impegno costante, per riportare un clima di serenità che oggi, in particolare all’interno del Consiglio, appare offuscato dall’approssimarsi della campagna elettorale per le regionali, generando tensioni all’interno della compagine consiliare non giustificabili sul piano politico e amministrativo. Proprio per tale motivo, colgo l’occasione – avendo già informato anche il Prefetto – per chiarire ai Consiglieri che le notizie diffuse a mezzo stampa circa una mia presunta candidatura al Consiglio Regionale sono prive di fondamento e non supportate da alcuna mia dichiarazione. Ritenevo doveroso fare chiarezza, per evitare equivoci e allentare eventuali tensioni interne al Consiglio Provinciale, ribadendo che non ho alcuna intenzione di candidarmi, né tale possibilità rientra nella mia agenda politica. Il mio compito resta quello di “utile traghettatore” dell’Ente oltre i limiti della riforma Delrio, riforma che si è rivelata incompleta e che non prevede un rapporto diretto con il corpo elettorale. Alla base di tutto deve esserci il dialogo, al fine di garantire la continuità amministrativa, non solo sui contenuti ma anche sui progetti futuri.”
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